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di Gianfranco Giubilo Secondo atto della lunga cavalcata calcistica, con un altro paio da interpretare la giornata rischia di essere più lunga del «Galileo» di Brecht.

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Quandol'Italia esporta all'estero cervelli che in patria conoscerebbero disoccupazione e fame, a tornare non ci pensa nessuno. Ma almeno Don Fabio può consolarsi, visto che è in atto una sorta di mobilitazione per procurargli uno straccio di lavoro, come spesso accade a chi è già carico di soldi, oltre che di gloria più che meritata. Per tornare alle nostre miserie, si attendono iniziative della Lega, che sul problema delle notturne da evitare altro non sa produrre se non la genuflessione ai piedi dei network. La Roma spera ancora di giocare nel pomeriggio di lunedì a Siena, in uno degli stadi più scalcinati d'Italia. Prevede, il sabato, soltanto altre due partite, cinque la domenica, le ultime due il giorno successivo. Ma proprio uno degli anticipi della vigilia rappresenta l'avvenimento più significativo del cartellone, asssumendo ulteriore validità dopo la straordinaria impresa della Lazio, capace di portare a casa una partita largamente compromessa. La vittoria sul Cesena è valsa anche il sorpasso sull'Udinese e il ritorno in zona Champions, dunque oggi i friulani sono obbligati a non perdere contro il Milan, se vogliono almeno raggiungere i laziali al terzo posto. Avviliti da una serie di sberleffi, vano il tentativo di attenuarli con polemiche da mercatino rionale, i rossoneri sono obbligati a evitare un ulteriore passo falso, che aprirebbe un'autostrada (debitamente spalata) davanti alla Juventus, che cambia uomini e moduli ma presidia saldamente la vetta. Sfida senza pronostico, quella del Friuli, da vedere quanto peserà su Allegri la forzata rinuncia a Ibra, l'uomo che puntualmente «risolveva problemi», come l'Harvey Keitel di «Pulp fiction». A Guidolin ha imposto dure rinunce la Coppa d'Africa, ma la squadra resta competitiva, può ancora pensare in grande. Febbre del sabato sera per la media classifica, il Palermo vola a Cagliari per un derby fra isolani. Per la Juve, nessuna certezza di rispettare l'orario canonico della domenica sera, a Bologna la neve sta imperversando, non è da escludere un altro rinvio. Al momento, quasi nulla appare più precario al confronto con la classifica del nostro campionato di più elevata caratura.

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