La Lazio si aggrappa a Kozak
Libor Kozak c'è, almeno lui. Nel giorno in cui Reja riceve l'ennesima notizia negativa di questo anno bisestile che si annuncia quantomai funesto con Rocchi costretto a fermarsi un mese, il gigante ceko si allena con la squadra e risponde presente per domani sera sempre che la partita si giochi regolarmente. Ma andiamo con ordine. Tommaso Rocchi si è sottoposto a risonanza magnetica ed ecografia di controllo presso la clinica Paideia che hanno confermato i timori dei medici dopo lo stop. Gli accertamenti hanno evidenziato una lesione di secondo grado ai flessori della coscia sinistra. Lo stop sarà di una quarantina di giorni anche se il capitano biancoceleste proverà a tornare in campo per il derby del 4 marzo. Già oggi comincerà le terapie per abbreviare il più possibile la sua assenza, di certo non sarà disponibile per la doppia sfida contro l'Atletico Madrid e questo è un danno grave per Reja che forse avrebbe potuto gestire meglio il suo 34enne attaccante nella tormentata trasferta di Genova. Per fortuna, come detto, che è tornato Libor kozak. Si è allenato bene, oggi bisserà e, dopo oltre trenta giorni, sarà convocato per la sfida di domani col Cesena. Il principio di pubalgia dovrebbe essere stato sconfitto, ora tocca solo a lui visto che durante i primi mesi di questa stagione spesso si era lamentato, secondo alcuni a ragione per aver giocato solo pochi minuti in campionato e aver collezionato qualche sporadica presenza nelle coppe. È una grande occasione per il gigante ceko che l'anno scorso aveva segnato sei gol preziosi in diciannove gare di campionato (più l'autorete di Zapata provocata da una sua spizzata di testa). Un ruolino da grande bomber che gli era valso in estate la corte di molte squadre ma Lotito e Tare puntano molto su di lui, meno il tecnico che gli ha sempre preferito lo spento Cisse visto per un girone intero. Tocca al K2, la coppia Kozak-Klose sopperire all'assenza di Rocchi e alle partenze di Sculli e del francese, servono i suoi muscoli per dare una spallata alla lotta per un posto in Championse League. Anche perché il giovane Alfaro ha bisogno di un'altra decina di giorni per tornare a disposizione di Reja dopo aver ben impressionato nei primi allenamenti tanto da meritare la conferma del tecnico. L'idea iniziale era di mandarlo in prestito, poi la decisione di trattenerlo e farlo crescere a Formello all'ombra del totem dell'attacco laziale. Tanto per ribadire di che pasta sia fatto il centravanti tedesco basta ricordare alcuni episodi. È capitato di vedere Miro che si allena coi giovani della Primavera e raccogliere i palloni alla fine dell'allenamento come un qualsiasi giovanotto alla prime armi, ieri si è assistito a un'autentica lezione a Rozzi che da qualche settimana è aggregato alla prima squadra e ha già collezionato due apparizioni in serie A. Il tedesco s'è intrattenuto col suo giovane compagno di reparto e gli ha dispensato diversi consigli sui movimenti d'attacco e come interagire meglio con lui. Insomma un fenomeno senza età che la Lazio deve coccolare. Senza di lui il sogno Champions sarebbe un'utopia, con i suoi guizzi e la sua classe tutto può essere ancora possibile soprattutto se Reja riuscirà a recuperare qualche tiolare importante.