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Alla fine si giocherà alle 20.4

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Anulla sono valsi i tentativi della società biancoceleste, né Legacalcio né Prefetto hanno ritenuto di anticipare la gara dell'Olimpico con il Cesena alle 15 o al limite di rinviarla a data da destinarsi. Tutti in campo con la lancetta della temperatura che sfiorerà lo zero e le dita incrociate: altri infortuni rischierebbero di rendere insostenibile una situazione che, a sette giorni dall'impegno in Europa League con l'Atletico Madrid, si presenta già molto difficile. Le ultime notizie parlano di un Radu indisponibile per il perdurare dell'infiammazione al ginocchio, di uno Stankevicius il cui provino sul campo ha dato esito negativo e di un Hernanes che invece dovrebbe farcela. Via dunque all'inevitabile 4-2-3-1 mai così sperimentale: Zauri ad affiancare Biava come centrale difensivo, Lulic retrocesso a terzino e Candreva alla prima da titolare, schierato a sinistra sulla trequarti. In attacco il «superstite»Klose con la buona notizia della convocazione di Kozak, pronto a dare il suo contributo in corsa seppur senza ancora i 90 minuti nelle gambe. Una perenne emergenza rimarcata da Edy Reja in conferenza stampa. Il tecnico, in particolare, è tornato ancora sulla gara di Genova. «La sfida del Marassi non è stata calcio, ma pattinaggio. Non si doveva giocare, non siamo tornati a casa con tre gol presi, tre infortunati e zero punti. Qui tutti invocano rispetto, ma mi sembra che per noi finora non ce ne sia stato». Un attacco duro, che però non nasconde l'orgoglio per una squadra che si sta dimostrando più forte delle difficoltà: «Sono contento dell'affetto che ci hanno dimostrato i tifosi a Ostia - dice l'allenatore - evidente si sono accorti del fatto che i giocatori non mollano mai, lasciano sempre in campo fino all'ultima goccia di sudore». In fondo, è l'unica ricetta per andare avanti in simili condizioni: «In tanti anni di carriera non mi era mai capitata una cosa del genere - continua Reja - a Napoli eravamo sempre ultimi nella classifica degli infortunati, e non abbiamo cambiato metodo di lavoro. Il fatto è che con tutte le gare non c'è il tempo per fare allenamenti specifici sui muscoli ed evitare simili stop. Ci vorrebbe una serie A a 18 squadre, senza turni infrasettimanali se non quelli per le coppe». Nonostante le difficoltà i biancocelesti hanno la possibilità, vincendo stasera, di superare l'Udinese al terzo posto e poi attendere con calma il risultato dei friulani contro il Milan. Non sarà semplicissimo, per le note difficoltà casalinghe contro le piccole e perché i romagnoli sulla carta sono usciti rinforzati dal mercato di gennaio. Iaquinta in attacco e Santana sulla fascia sono addizioni importanti e dovrebbero partire dal primo minuto, ma anche Arrigoni in realtà dovrà fare i conti con qualche defezione: in difesa mancheranno sia Moras che Von Bergen. Niente di paragonabile all'ecatombe di Formello, ma almeno la dimostrazione che i biancocelesti non hanno l'escusiva della malasorte.

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