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Lazio, ghiaccio fatale

Il giocatore del Genoa Giuseppe Sculli (s) e il giocatore della Lazio Alvaro Gonzalez (d)

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La Lazio perde a Genova, sbaglia tanto in difesa, prende tre gol cerca di rimettersi in carreggiata nel finale sfiorando la clamorosa rimonta ma gioca su un campo gelato dopo un viaggio tormentato per raggiungere il capoluogo ligure. Complimenti alla Lega calcio, quella di «dimmi Claudio» per la presunta amicizia tra Lotito e Beretta che consente di giocare su un campo ghiacciato dopo che la banda di Reja non si era potuta allenare per due giorni e aveva impiegato sei ore per raggiungere Genova per colpa di una nevicata che a Roma non si vedeva da quasi trent'anni. Ma si doveva disputare per forza questa sfida nonostante siano state rinviate tante gare, così almeno finirà la stucchevole litania che Lotito è capace di condizionare le decisioni della Lega. La società ha provato in tutti i modi a posticipare la partita con tanto di richiesta scritta, non c'è stato nulla da fare.   Ma per la gioia di chi vuole affossare il presidente biancoceleste e la sua sgangherata truppa si fanno anche male tre giocatori, Hernanes nel riscaldamento, Rocchi probabilmente stirato e Stankevicius per un problema al tallone d'Achille e così la Lazio quasi non avrà undici giocatori da far scendere in campo giovedì contro il Cesena. Per non parlare dell'Europa League in programma il 16 febbraio, una sfida a cui la banda di Reja si presenterà coi cerotti anche per colpa della scellerata idea di non rinviare la sfida di Marassi. Complimenti a Tagliavento di Terni, il solito arbitro che dirige in modo discutibile e, quando c'è la Lazio di mezzo (tranne che nell'ultimo derby) , finisce sempre per penalizzare i biancocelesti. Medesime situazioni giudicate in modo diverso, questo fa infuriare del direttore di gara che non espelle Constant e Kucka e poi punisce l'ingenuità di Diakité che «osa» protestare. Oltre a tutto questo ci sono i resti della Lazio che rimediano un ko (il sesto in questo campionato, sei punti lasciati al Genoa) che fa male soprattutto per gli infortuni. Gli errori di Marchetti (sul secondo gol), di Garrido (ridicolo sul terzo) restano lì a ricordare che si poteva fare a meglio al di là delle gravi assenze e che la difesa rimaneggiata non è presentabile. Ottima la reazione finale con le reti di Ledesma e Gonzalez ma di più non si poteva veramente fare. Si chiude così una settimana tormentata dagli infortuni e dalla neve. In tre partite (due in trasferta) contro Chievo, Milan e Genoa sono arrivati sei punti e il bottino può essere comunque soddisfacente anche se la squadra rischia di pagare gli errori commessi sul mercato. D'accordo, era imprevedibile che gli infortuni fossero così tanti e soprattutto portassero ad assenze prolungate, però quell'esitazione può avere un peso decisivo nella volata finale per un posto nell'Europa che conta. Si riparte giovedì col Cesena senza tanti titolari e con la certezza chese non si recuperano elementi importanti alla lunga la Lazio pagherà un rosa che sta via via perdendo i suoi petali migliori.

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