Il Siena ferma una brutta Juve
ASan Siro Allegri (espulso per proteste) deve mangiare un amaro «panino al prosciutto» visto che il suo uomo squadra Ibrahimovic si fa espellere per uno schiaffo ad Aronica (che però risponde con una «carezza», così l'ha definita Mazzarri, a Nocerino) a gioco fermo. E si sa, senza lo svedese, i rossoneri si disuniscono anche se, paradossalmente, si votano all'attacco. Mazzarri, dal canto suo, perde un'altra buona occasione per recuperare terreno e recrimina per non aver sfruttato la superiorità numerica. Ma proprio come succede contro le provinciali dopo il rosso, il Milan si arrocca in difesa e il Napoli soffre senza riuscire a sfondare oltre la trequarti. Tranne un tiro in porta, quello di Lavezzi, non si affaccia mai dalle parti di Amelia. Alla Scala del calcio Mazzarri non cambia modulo, ma interpreti per dare maggior corsa: Inler, l'acquisto più costoso dell'era De Laurentiis va in panchina, al suo posto Dzemaili in mediana con Gargano e sulle fasce la velocità di Maggio e il ritmo «bailado» di Zuniga. Per tutta la partita, il colombiano è irrefrenabile: sovrasta Abate e fa ammonire mezza squadra avversaria. Lavezzi, dal primo minuto nel tridente completato da Hamsik e Cavani, deve ancora recuperare la forma migliore dopo l'infortunio. Allegri fa di necessità virtù e incerotta il suo Milan con Mexes e Thiago Silva centrali di difesa, Antonini sulla sinistra e, visto che il contropiede del Napoli può far male in qualunque momento, mette Van Bommel a ulteriore protezione della retroguardia. Nel primo tempo è il festival degli errori da una parte e dall'altra, in difesa Aronica lavora anche per Campagnaro e Cannavaro (ammonito salterà il Chievo). I ritmi sono bassi e a centrocampo Gargano e Dzemaili, uomo ovunque, prendono il sopravvento sui dirimpettai. Nella ripresa l'infermeria del Milan apre le porte ad Abbiati che si ferma per problemi muscolari. Al suo posto Amelia. Al 5' Robinho spreca un match ball e per altre due volte trova sulla sua strada un insuperabile De Sanctis. È un'altra partita: entrambe le squadre vogliono vincere, osano e si scoprono. Al 19' è rosso per Ibrahimovic, perso il faro, la luce si spegne e via con le barricate. Ci sarebbe Cavani, di testa, ma il Matador sotto porta manca di lucidità. Mazzarri prova a vincerla: inserisce Inler (avrà altri turni di riposo) per mettere ordine in mezzo e Pandev, ma come ha riconosciuto Hamsik: «Non riuscivamo mai ad arrivare al tiro, dopo l'espulsione potevamo fare di più». Per Mazzarri è mancata solo la zampata decisiva, per Allegri è un buon punto, ma sia lui che Galliani chiedono clemenza per il gesto di Ibra.@%@