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Domenico Latagliata TORINO Brutta Juventus, ottimo Siena.

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Nonun gran segnale per Conte e i suoi uomini, che però restano davanti a tutti vista la pochezza (momentanea) altrui. Avrebbe potuto vincere, la Juve, ma anche perdere: Pegolo ha disputato un'ottima partita e soprattutto, nel finale, una deviazione con il braccio destro da parte di Vergassola su tiro cross di Chiellini avrebbe potuto indurre l'arbitro Peruzzo a fischiare il rigore. Il direttore di gara non l'ha fatto e poco dopo il Siena ha avuto due clamorose occasioni per passare in vantaggio sprecate da Gonzalez e Gazzi. Alla fine, però, c'è spazio quasi solo per la rabbia juventina: «Il rigore a nostro favore era sacrosanto – ha tuonato Marotta - In maniera molto civile, è doveroso da parte nostra sottolineare una direzione arbitrale palesemente insufficiente. Storicamente, la squadra capolista viene arbitrata da un internazionale: invece alla Juve non capita e non è la prima volta. Si vede che vogliono far fare palestra ai più giovani, ma noi questo non lo possiamo accettare visto quello che c'è in palio». Avanti: «Il direttore di gara ha detto ai nostri giocatori di non avere visto il mani di Vergassola, perché probabilmente il suo sguardo era già rivolto verso il centro dell'area. È un errore di inesperienza e non di malafede, ci mancherebbe altro. Avrebbe potuto essere aiutato dal quarto uomo, fatto sta che non abbiamo avuto quello che ci sarebbe spettato».

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