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di GInafranco Giubilo Ritorno al passato, tanti ricordi romantici per quelle domeniche senza spezzatini, tutti in campo nel primo pomeriggio, stavolta l'eccezione è il «brunch» che consumeranno Genoa e Lazio.

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Megliotardi che mai, verrebbe da dire ascoltando il presidente Abete che ipotizza partenza a ferragosto, brevi vacanze natalizie e soste a gennaio, né Lega né la dittatura televisiva ci avevano pensato. Si riparte, comunque, con un solo stop imposto dal maltempo, a Cesena. E via con la Juve capolista nonostante una partita in meno, un primato del tutto legittimo, a sporcarlo malamente le parole di «ciglione» Agnelli, secondo lui Moggi era il più bravo, Giraudo come un padre, ognuno si sceglie i genitori che merita. Conte aspetta il Siena che aveva riportato in Serie A, non si aspetta gratitudine, ma la differenza di valori è sensibile, molto più complesso il compito del Milan sbeffeggiato dalla Lazio. Vero che il Napoli in campionato presenta bilancio avvilente in relazione alle attese, però i suoi solisti possono ribaltare il pronostico. La Roma e l'Inter hanno rinviato di 24 ore il loro appuntamento, ha deciso la neve bloccando il traffico nella Capitale. Già un vantaggio avere evitato la notturna, attesa per il ritorno di Claudio Ranieri, che anche qui aveva fatto buone cose prima di franare, scivolone propiziato dallo scandaloso impiego di Adriano. Due squadre in difficoltà, ma Luis Enrique ritrova De Rossi che offre più solido supporto a una difesa imbarazzante, e spera di affrontare con maggiore serenità il minirecupero di Catania contro Montella, ancora un ex. Per la zona relativa all'Europa nobile, stesso coefficiente di difficoltà per Udinese e Lazio, trasferte non impossibili, ma neanche agevoli. La Fiorentina dopo aver dominato il derby toscano sarà duro ostacolo per i friulani, che dopo il saccheggio della Coppa d'Africa perdono per squalifica anche Danilo. Per la Lazio, alle prese con qualche screzio in famiglia e smentite poco convincenti, da misurare la grande vena offensiva del Genoa di Palacio, ma la difesa non è altrettanto affidabile. Reja ritrova Klose, però ha perduto Dias, garanzia per la retroguardia, ma il tecnico ha dimostrato di saper gestire l'emergenza con bravura, assecondato dallo straordinario senso del collettivo dei suoi ragazzi, tutti da 10 e lode.

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