Capolavoro Lazio
Dopo 14 anni la Lazio batte il Milan in campionato e lo fa con una prova gagliarda condita da due gol segnati da Hernanes e Rocchi. Applausi per tutti, più forti delle contestazioni e dell'emergenza, i biancocelesti superano i campioni d'Italia con un secco 2-0 e fanno festa con i tifosi dopo le angustie del mercato. Tanto Milan, tantissima Lazio nella ripresa quando dopo un'onorevole difesa ha colpito al cuore il diavolo rossonero facendo sorridere Conte e la Juve. Reja fa di necessità virtù e presenta una Lazio rabberciata con il solo Rocchi in attacco. Klose resta a casa (nel pomeriggio avrebbe dato forfait dopo una litigata con Reja che gli chiedeva di giocare nonostante il dolore) per una botta presa a Verona che non è stata assorbita. La difesa è quella titolare, a centrocampo c'è Matuzalem accanto a Ledesma con Gonzalez e Lulic sulle fasce. In panchina il giovane Rozzi (17 anni) a sopperire alle assenze contemporanee del tedesco e degli infortunati Kozak e Alfaro. Allegri ci crede e sceglie la formula più offensiva: Robinho dietro alla coppia Ibrahimovic-El Shaarawy. Alla fine sono in trentamila a sfidare il freddo polare e, come previsto dopo i mancati rinforzi, c'è contestazione totale per Lotito e Tare. Per non parlare di Candreva sommerso dai fischi per la sua fede giallorossa. Tant'è, si parte tra cori ostili e la rabbia dei laziali per il mercato flop. Prime battute di studio, la banda di Reja se ne sta rintanata e il Milan affonda subito con Nocerino di testa sull'imbeccata di Ibra, Marchetti è pronto alla respinta di pugno. Matuzalem (ammonito quasi subito) prova a sorprendere Abbiati dalla distanza senza fortuna, per il resto è un assalto rossonero con i biancocelesti che si aggrappano al contropiede. Tanta difesa, tutti dietro alla linea del pallone a contrastare le folate dei rossoneri: la ricetta di Reja per fermare il Milan è questa e con tutte le assenze sembra anche la scelta più logica. Si rischia, per carità, come quando El Shaarawy si presenta tutto solo davanti a Marchetti ma perde l'attimo fuggente anche per un mezzo fallo del portiere laziale (se l'attaccante si fosse buttato in terra, sarebbe stato rigore). Si chiude così un buon primo tempo della Lazio viste le premesse ma il Milan quando attacca fa paura. Secondo tempo senza cambi in avvio, Reja e Allegri si affidano agli stessi undici che hanno cominciato la gara. Pochi secondi è c'è un giallo: mano di Dias in contrasto con El Shaarawy, Damato fischia il rigore ma l'assistente Maggiani blocca tutto per un dubbio fuorigioco di Ibra. Al 6' un altro colpo di sfortuna: si stira Dias e Reja inserisce il fischiatissimo Stankevicius. Ora c'è solo una squadra in campo, la Lazio arretra troppo, si chiude più per la forza dell'avversario che per scelta volontaria. Konko alleggerisce la pressione con un tiro cross, Marchetti anticipa Ambrosini lanciato verso la porta con un'uscita disperata. A metà ripresa Allegri ci prova con Emanuelson e Seedorf (fuori El Shaarawy e Ambrosini) per sbloccare la gara che resta in equilibrio nonostante gli attacchi del Milan. Al 25' Damato pareggia il conto dei rigori non dati non punendo una ginocchiata di Thiago Silva su Radu: Rocchi s'infuria e viene subito ammonito. La partita si accende, la Lazio passa con una prodezza di Hernanes abile a girare in porta un assist di Gonzalez (leggero tocco di Thiago Silva che sbilancia Nesta). Prezioso nell'azione il velo di Rocchi: biancocelesti in vantaggio ma ora volano sulle ali dell'entusiasmo. E dopo centoventi secondi sempre il brasiliano della Lazio fallisce un facile tap-in sotto porta. L'Olimpico è una bolgia, entra Maxi Lopez per l'assalto finale ma Rocchi sfrutta alla perfezione l'assist di Lulic e manda in paradiso la banda di Reja: 2-0. C'è spazio per la perla di Ibra (tiro fuori), l'esordio del fischiatissimo Candreva e del giovane Rozzi. Poi l'apoteosi.