Arrestati Cassano e Iacovelli, Bari-Roma nel mirino
Ierimattina la Polizia ha eseguito due ordinanze di custodia cautelare nei confronti del portiere del Piacenza Mario Cassano e di Angelo Iacovelli, infermiere e personaggio vicino agli ambienti sportivi del Bari. Entrambi sono accusati di associazione per delinquere finalizzata alla truffa e alla frode sportiva: secondo gli investigatori avrebbero agito come referenti del gruppo capeggiato dal cittadino di Singapore Eng Tan Seet. Quattro gli incontri del Bari che, nel corso della passata stagione, sarebbero stati manipolati: Milan-Bari, Bari-Sampdoria, Bari-Roma e Palermo-Bari. Le indagini avrebbero accertato che Iacovelli sarebbe stato l'anello di collegamento tra i referenti balcanici dell'organizzazione - Hristyian Ilievski e Almir Gegic, tuttora latitanti - e i calciatori del Bari. Per il gip Guido Salvini, gli inquirenti sono sulla strada giusta. «Il quadro d'accusa - afferma Salvini - si è straordinariamente rafforzato con gli interrogatori». E a dar forza alla tesi dell'accusa c'è anche la deposizione di un altro calciatore del Bari, Andrea Masiello, ascoltato il 20 gennaio scorso dal pm di Cremona Di Martino. «Ricordo che Iacovelli mi disse che qualora avessi accettato c'era pronta per me in auto una valigetta con i soldi» spiega nella deposizione su Bari-Roma il difensore. Masiello, poi, entrò in uno «stato confusionale» quando Iacovelli gli consegnò 70 mila euro per perdere col Palermo. «Mi consegnò - racconta il difensore - 35mila euro. Per il momento presi i soldi e li nascosi. Passò una mezzora e Iacovelli mi portò a casa una busta con ulteriori 35mila euro e mi disse che la medesima somma la avevano ricevuta Rossi, Bentivoglio e Parisi». Masiello ne e i compagni decisero di giocare la partita, come se non avessero accettato. «La sera - conclude Masiello - incontrai di nuovo Iacovelli e gli restituii il denaro». Sulla gara con la Samp. «Iacovelli mi chiese se c'era la possibilità di perdere. Dopo pochi attimi gli espressi un netto rifiuto».