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Una serie infinita di stop. Solo in Italia

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Anchel'anno scorso la gara in programma al Dall'Ara nei «giorni della merla» venne sospesa e rinviata dopo 16 minuti: era il 30 gennaio e i rossoblu ospitavano la Roma. Ieri è toccato al derby dell'Appennino con la Fiorentina, che venne rimandato per neve anche l'1 febbraio 2009, nello stesso giorno di quest'anno. Così il capoluogo emiliano conquista il triste primato dei rinvii per maltempo: ben cinque negli ultimi tre anni. Sarà il caso di fare finalmente la legge sugli stadi oppure dovremo continuare a farci del male? Fino ad allora giocare un turno infrasettimanale serale in questi giorni e in stadi vecchi e inadeguati come i nostri è davvero follia. Altro sarebbe se l'Italia si dotasse finalmente di impianti moderni, come quelli che esistono in Olanda, ad esempio. Ad Amsterdam e ad Arnhem hanno costruito stadi con il tetto semovente: se c'è bel tempo resta aperto, se la tormenta imperversa si chiude e il gioco è fatto. Anche in Inghilterra e in Germania si gioca quasi sempre: con gli stadi che hanno è impensabile rinviare una partita per l'impossibilità di garantire l'incolumità degli spettatori per colpa del maltempo. Le tribune sono riscaldate, le coperture si trovano ovunque e normalmente le strade intorno agli impianti non gelano. Qui, invece, ogni volta che la temperatura scende si entra nel dramma e mentre i terreni da gioco reggono e restano praticabili, le tribune diventano trappole a cielo aperto, come dimostrano i casi di questi giorni. I rinvii di Genova, Modena, Parma, Bologna, Siena e Bergamo sono solo gli ultimi di una situazione che sta diventando sempre più grottesca.

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