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Le follie del calcio invernale

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Si aspettava, il calciomane, un fumante piatto di spezzatino anomalo, a metà settimana, si è trovato a dover assaltare il freezer e fare incetta di surgelati. Ancora una volta, da celebrare la lungimiranza delle società, alla quale giocatori un po' pigri si sono adeguati senza problemi. Una volta ratificata la lunga pausa natalizia, si sperava forse che a fine gennaio la primavera manifestasse già il suo volto sorridente. tepore e perfino qualche bagno di mare. E adesso tutti a meravigliarsi se imperversano le nevicate e se le temperature scendono largamente sotto lo zero, una festa autentica per gli orari notturni che i giorni feriali impongono. La lunga farsa di Parma si è trascinata per ore e ore, la Juventus non voleva giocare, gli emiliani si battevano perché fosse riconosciuta la perfetta regolarità ambientale, in campo e sugli spalti. Alla fine, tutti a casa, vedremo stasera quali altri stop vorrà imporre il Generale Inverno. E intanto si è chiuso il mercato invernale, bottega del rigattiere con relativi banchetti dell'usato, più che una vetrina di Bulgari. Anche se gli imbonitori televisivi hanno tentato di spacciare per colpi a sensazione operazioni da pizza e fichi, poche le transazioni significative. Protagonista l'Inter, con la grottesca vicenda di Thiago Motta convocato da Ranieri quando già stava volando a Parigi per firmare con il Psg. Però Moratti ha placato subito il suo tecnico con due arrivi di rilievo, il colombiano Guarin dal Porto, Palombo dalla Samp. Dopo le lacrime per la caduta in B, il ragazzo sembrava caduto in depressione, incapace di guidare i suoi amati colori verso la risalita, adesso ha l'occasione utile anche per recuperare l'azzurro. Si consola, il Milan, con l'usato sicuro, Muntari e Maxi Lopez. Bravissimi Marotta e Paratici, non soltanto per avere portato in bianconero Padoin, Borriello e soprattutto Caceres, ma anche per avere sistemato campioni emarginati: Amauri alla Fiorentina, Iaquinta al Cesena, Toni nel Dubai con Zenga, la meteora Pazienza a Udine. Non esaltanti i movimenti delle romane, sempre che di movimenti si possa parlare per la Roma, che dopo avere tesserato Nico Lopez e Marquinho, tutti da verificare, la ribalta se la è assicurata con una cessione. David Pizarro, uno dei giocatori più importanti nelle ultime sei stagioni romaniste, anche se in quella attuale era rimasto ai margini, è andato a Manchester alla corte di Mancini, che lo aveva avuto con sé all'Inter, merita un affettuoso augurio. La Lazio aveva tentato una serie di colpi, compreso quello, improbabile, del l'attaccante brasiliano Nilmar, alla fine è arrivato Candreva, Edy Reja spera che riproponga le belle speranze dei primi anni di carriera.

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