Verdetto giusto: fuori le romane, avanti le più forti
LaLazio al Meazza incontra lo stesso amaro destino della gara con l'Inter, va subito avanti con il redivivo Cisse, subisce aggancio e rimonta, stavolta i dubbi sul fuorigioco sono sul terzo gol, firma illustre quella di Ibra. Va detto, però, che c'era un rigore (con rosso) per un fallaccio di Dias, che non dovrebbe sfuggire alla prova televisiva. Questo trofeo al quale dialetticamente tengono tutti, poi stanno fuori Nesta, Thiago Silva, Ambrosini, Ibra, ma anche Biava, Ledesma e Klose, che in campionato giocherebbero sempre, qui al massimo fanno panchina. Reja troppo tardi farà ricorso ai suoi grossi calibri. Ma il Milan ha creato di più, verdetto non censurabile. L'altra semifinale sarà dunque quella meno nobile, visto che neanche il Napoli frequenta attualmente la zona privilegiata dell'alta classifica, la settima posizione lo taglia fuori, per ora, dall'Europa per la prossima stagione. Una ragione ulteriore per un più convinto impegno in questa Tim Cup che, in caso di vittoria, sarebbe garante di un posto in Europa League. A sorpresa troverà un Siena che ancora deve mettersi al sicuro da sgradevoli sorprese, la vittoria sul Chievo nel quarto meno illustre la proietta oltre un traguardo mai raggiunto, anche se è pensabile che la formazione di Sannino continui a privilegiare gli obiettivi del campionato. Nella sfida con il Napoli il pronostico è a senso unico, anche se stavolta lo scontro sarà in due fasi, andata e ritorno. Non più senza appello, come era accaduto alla Roma e poi all'Inter, che quando vede il Napoli deve puntualmente piangere sugli arbitraggi, in questi casi si tende a diventare immemori degli aiutini ricevuti in altre occasioni.