Roma, la strigliata
Metti una sera a cena e anche tutto il resto. Una bella tavolata di gruppo un po' più lunga del normale, un bel dopocena all'insegna dell'allegria e delle risate e poi, per i più irriducibili, anche quattro salti in discoteca sulla musica suonata da Bob Sinclar, uno dei dj più famosi del mondo. Insomma, mercoledì sera i giocatori della Roma, chi più e chi meno, non si sono fatti mancare nulla. Niente di male, per carità, ma la cosa non è passata inosservata ieri al ritorno a Trigoria. Non sarà stata una vera e propria notte brava - anche se i bollettini delle notti romane (e in questo caso anche romaniste) raccontano di orari un po' più libertini del solito - ma sicuramente non è stato un manifesto di quella "vita monacale che devono avere i professionisti" che ama predicare spesso e volentieri il triatleta Luis Enrique. Soprattutto perché all'indomani delle tre pappine rimediate dalla Juve che hanno sfrattato la Roma dalla seconda coppa della stagione. Le cronache da "Dolce Vita", visto che tutto si è svolto tra Via Veneto e Villa Borghese, narrano di una cena iniziata intorno alle 8.30, di qualcuno che è andato via prima di mezzanotte, di un bel plotone di giocatori che è uscito dal ristorante intorno all'una e dei più festaioli che hanno continuato le danze in discoteca per qualche altra oretta. Il problema è che, per molti, i postumi della particolare «notte bianca» erano ancora visibili ieri alla ripresa dei lavori a Trigoria. Luis Enrique, ovviamente, se n'è accorto e la cosa non è passata in cavalleria. Il tecnico, ovviamente, ha strigliato la squadra e ha manifestato tutta la sua delusione. Una delusione acuita anche dalla recente politica adottata di concessioni alla squadra (mercoledì, guarda caso, era un giorno libero): le vacanze di Natale più lunghe della serie A, una maggiore flessibilità negli orari degli allenamenti e le trasferte dalla mattina alla sera. Anche la società, informata della questione, si è fatta sentire. Sabatini e Baldini, dopo aver parlato con Luis Enrique, hanno convocato a rapporto alcuni senatori per avere delucidazioni sui fatti. Le confessioni sono arrivati puntuali, così come la conseguente strigliata dei dirigenti, pienamente d'accordo con Luis Enrique. Prima ancora, invece, Sabatini e Baldini avevano convocato Lamela per parlare dell'espulsione di martedì a Torino. Il giocatore si è scusato, la Roma lo ha perdonato e ha deciso di adottare una linea morbida: la punizione consisterà solo nella sanzione pecunaria che spetta, secondo il regolamento interno giallorosso, a chi viene espulso, niente multe salate o pene aggiuntive. Anche perché questa si tratta comunque della prima espulsione italiana di Lamela e perché dalla ricostruzione dei fatti data per buona dalla Roma Chiellini non è risultato solo una parte lesa. Così, tra una strigliata, i postumi della febbre del mercoledì sera e la linea soft nei confronti dell'argentino, al Fulvio Bernardini, è andato in scena un allenamento abbastanza particolare con una partitella sei contro sei e più di mezza squadra a fare defaticante o a lavorare in palestra. De Rossi, assente ieri dal campo, salterà quasi sicuramente il Bologna e molto probabilmente anche la sfida di mercoledì con il Cagliari. Cassetti, invece, è tornato a lavorare con il resto del gruppo mentre Osvaldo si è limitato a lavorare in Palestra. Società: ieri, intanto, è atterrato a Roma anche Mark Pannes.