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Se in vetta non rallentano la rincorsa sarà dura

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Leinsidie del sintetico non hanno preoccupato più di tanto il Milan, le vere difficoltà ai rossoneri le ha proposte lo spudorato bunker del Novara, poi Ibra ha detto basta e non c'è più stata trippa per gatti. Da fantascienza il gol di tacco di Zlatan dal disco del rigore, un gesto che nessuno avrebbe potuto immaginare, gol d'autore anche per l'Udinese, a spegnere le velleità di un Catania che però è sempre rimasto in partita, anche se il premio di consolazione è arrivato a luci già spente. Dunque la sfida più illustre, prima assoluta per somma di punti delle protagoniste, lasciava sul piatto soltanto la posta, comunque non esigua, della quarta posizione, con prospettive fondate per l'Europa nobile. Cambiano gli scenari, non il destino. La Lazio fa la partita, domina il primo tempo, ma alla fine è ancora Ranieri a vincere, Reja a disperarsi. Non bastano le grandi prove di Ledesma e Rocchi, ci si mette anche la sfortuna, un palo clamoroso, un fallo di confusione a vanificare il mani da rigore di Lucio. Sull'oltraggioso terreno milanese, tra pista di pattinaggio e montagne russe, trova il massimo premio il cinismo dell'Inter, ora quarta in classifica superando proprio la Lazio, meritevole di miglior sorte. Al di là della valanga dei gol e dello spettacolo regalato alla folla dell'Olimpico, il trionfo sul Cesena ha consentito alla Roma di scalare ancora una posizione, un sesto posto (in attesa del minirecupero di Catania) che il Napoli non è riuscito sottrarle. Pari faticoso a Siena, Pandev ancora protagonista dopo che Cavani aveva fallito un rigore che sarebbe riduttivo definire generoso. Punta sempre verso l'alto la lancetta degli umori arbitrali: se ne è giovata anche la Roma con un gol irregolare, il secondo di Totti. Però, a confermare che i giallorossi non appartengono ancora all'élite, è intervenuto un solare rigore negato a Bojan, Colucci non aveva atteso il fischio finale per sfilargli la maglia. Ancora: passo avanti del Palermo, per il resto una valanga di pareggi, qualche palpito in più a Lecce dove il Chievo è stato raggiunto a fine recupero, tanta noia a Bologna e a Cagliari, indenni il Parma e la Fiorentina. Sempre più in agonia le tre della zona rossa. Gianfranco Giubilo

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