I poteri forti stanno affossando la Lazio
Sì,perché non se ne può più di essere presi in giro da Rizzoli, dalla Figc, dall'Aia, da tutti quei poteri forti che stanno affossando la Lazio come già era accaduto l'anno passato quando le è stata scippata la Champions a Napoli e contro la Juventus all'Olimpico. Non è giusto perdere in questo modo, dopo aver dominato la partita per larghi tratti, per colpa della sfortuna e soprattutto di due scellerate decisioni dell'arbitro che ha affossato le speranze biancocelesti. Nemmeno stavolta c'è stato nulla da fare. Il presidente Lotito non può parlare perché è inibito da una norma della Figc anacronistica ma di sicuro deve uscire allo scoperto lo stesso anche a costo di prendersi un'altra multa da Palazzi che non aspetta altro per l'ennesimo deferimento e la nuova sanzione pecuniaria. Però, la gente laziale è stufa di vedere il ghigno ironico di Ranieri che per l'ennesima volta prende in giro i tifosi. Si dovrebbe vergognare per il gioco della sua Inter e invece parla della presunta manata di Dias a Pazzini per spostare l'obiettivo. Moratti stavolta si guarda bene dal parlare dell'arbitro, meglio incensare la settima vittoria consecutiva di una squadra spinta in alto dal «satellite» di Ranieri. «C'è poco da fare, verrebbe da mollare tutto», avrà pensato il numero uno biancoceleste all'ennesimo scempio subìto, alla nuova beffa. Tanto è sempre la solita storia, è inutile lottare contro i poteri forti per prendere sempre i pugni in faccia. E ora? Giovedì sullo stesso campo c'è la sfida dentro o fuori contro il Milan, un quarto di finale di Coppa Italia tutto da giocare. Tre anni fa proprio dal successo a San Siro contro i rossoneri griffato da Zarate e Pandev partì la cavalcata verso il trionfo della squadra di Delio Rossi nell'ultima Coppa Italia vinta dai biancocelesti. Giovedì la verità se la Lazio di Reja sarà in grado di ripetere quell'impresa.