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Lazio, adesso il colpo

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Il presidente della Lazio Claudio Lotito

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È stato il giorno dei saluti. La Lazio lascia andare Sculli e Stendardo, partiti rispettivamente per le destinazioni Genoa e Atalanta. Due prestiti secchi, ma con motivazioni diverse: se per il difensore napoletano è contata la prospettiva di liberarsi di un ingaggio da circa 900 mila euro, per l'esterno calabrese a motivare l'accordo è stata la volontà del giocatore oltre all'intenzione di aiutare l'amico Preziosi come successo altre volte in passato a ruoli invertiti. Sculli va via subito (è stato convocato per la sfida di Coppa Italia di stasera tra Genoa e Inter) senza nessuna contropartita tecnica né economica, anche se l'amicizia dei presidenti fa immaginare un accordo che non scontenti nessuno il prossimo giugno. L'altra ipotesi è che il Genoa scenda in campo per aiutare la Lazio ad arrivare a qualche giocatore importante. Non sarebbe però Casemiro: ieri l'agente del giocatore ha confessato un'offerta del club ligure considerata troppo bassa. In serata poi il presidente del San Paolo ha chiuso dichiarandolo incedibile. Reja però aveva tuonato: Sculli non sarebbe dovuto partire a meno di altri arrivi. È probabile a questo punto che qualche colpo sia in procinto di essere sparato. Non tanto Parolo, che potrebbe sbloccarsi solo negli ultimi giorni di mercato, ma il famoso mister X di cui si parla ininterrottamente da domenica. Le conferme arrivano direttamente dall'Inghilterra e confermano le indiscrezioni degli ultimi giorni: la Lazio pensa ad Arshavin, secondo il Daily Mirron ci sarebbe addirittura già stata un'offerta di 7 milioni di euro. Da Tare arriva subito la smentita di rito, ma per chi conosce il linguaggio del ds biancoceleste, abituato a chiusure assolute del tipo «mai interessato, mai trattato», stavolta le parole sono molto più ambigue: «È un grande giocatore, piacerebbe a qualsiasi squadra, ma non credo che l'Arsenal lo darebbe via. Possibilità di vederlo qui? Inesistenti». Invece l'Arsenal è pronto ad ascoltare offerte: perché il russo è in scadenza di contratto e a giugno si libererà a zero. Il nodo, semmai, è l'ingaggio: Arshavin guadagna più di 3 milioni all'anno, ben oltre gli standard laziali. E a differenza di Klose o Cisse, non ha bisogno di abbassarsi lo stipendio per andare a giocare e conquistarsi gli Europei. Votato per la quarta volta calciatore russo dell'anno, il suo posto in Nazionale è ampiamente al sicuro. Trattativa in salita, da sviluppare nei prossimi giorni. Nel frattempo, non vanno abbandonate le altre piste, da Dzagoev a Honda (anche per il giapponese c'è il nodo ingaggio) per arrivare a Kuzmanovic (ma la Juventus cerca di forzare i tempi) e al redivivo Ederson. Per adesso, il giocatore più facile cui arrivare sarebbe proprio Parolo, che piace tantissimo anche a Reja. Ma la società biancoceleste ha scelto l'attendismo. E Inter e Fiorentina provano ad approfittarne.

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