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Crollo Schiavone, il derby alla Oprandi

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L'AustralianOpen delle eroine del tennis italiano è già finito: se la brindisina era uscita d'acchito per mano della nuova bestia nera tricolore Bratchikova (6-2 6-1 anche alla Brianti), la milanese ha fatto poco meglio, perdendo nettamente (6-4 6-3) lo strano derby contro Romina Oprandi. Strano, sì, perché la 25enne di Jegenstorf, piccolo comune del Canton Berna, è nata e cresciuta in Svizzera, come dimostra appena terminato il match con la Schiavone: telefonino in campo e gioia da condividere con i genitori rimasti a casa, naturalmente in perfetto tedesco. Una gioia comprensibile, perché dopo aver infiammato il pubblico del Foro Italico nel 2006 - quando da numero 133 si arrese solo nei quarti alla Kuznetsova - la Oprandi ha rischiato persino il ritiro dal tennis, bloccata da un problema all'avambraccio destro. Poi, però, il dolore è passato e Romina è tornata tra le top 100 (oggi è numero 80), ha sorpreso la Clijsters lo scorso anno e ora fermato la corsa di una Schiavone irriconoscibile, capace di mettere insieme 9 doppi falli e addirittura 35 errori in meno di un'ora e mezza. «La Oprandi è stata brava, ma io ho giocato il peggior Slam della mia vita», ha spiegato la numero 11 mondiale, destinata a perdere oltre 400 punti ma per ora poche posizioni in classifica. E così, considerata l'onorevole sconfitta rimediata da Cipolla (7-5 7-6 6-2 da Lopez) e in attesa dei risultati notturni delle amiche Vinci ed Errani (rispettivamente contro Zheng e Petrova), l'Italtennis deve aggrapparsi alla Oprandi, domani impegnata contro la Goerges e oltretutto tentata dal corteggiamento segreto della federazione svizzera in ottica olimpica. Nel frattempo Nadal passeggia con Haas, Federer riposa per il ritiro di Beck e Nalbandian si arrabbia dopo il ko con Isner per la mancata concessione dell'«occhio di falco» sull'8-8 del quinto set.

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