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Non solo De Rossi nel futuro giallorosso

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Nonbastava il continuo accostamento alla corrazzata di Guardiola (paragone che al momento è a dir poco ingombrante per la linea verde giallorossa), il tormentone del «tiki taka» divenuto un termine iper-inflazionato un po' come «progetto»: adesso c'è anche l'incubo Luis Enrique. O meglio, c'è da pensare alla svelta al futuro del tecnico, attorno al quale la nuova Roma è stata cucita come un vestitto d'alta sartoria e che potrebbe essere attirato dalla volontà di tornare a casa dalla porta principale. Motivo per il quale da qualche giorno la nuova nomenklatura giallorossa s'è messa in moto per blindare l'asturiano col contratto in scadenza nel 2013 (ma c'è già un'opzione per un altro anno): sul tavolo un accordo fino al 2015. L'altro nodo contrattuale, tralasciando la telenovela De Rossi, è quello del rinnovo di Sabatini. Il ds è l'unico, dell'attulale dirigenza, che andrà a scadenza a fine anno (per sua scelta). Tre anni il contratto di Fenucci, 4 quello di Baldini... e c'è anche chi ha un accordo di 5 anni. Tutto giusto, ma l'«esuberante» Walter (così lo ha definito Baldini) ha preteso un solo anno per poter lavorare al meglio e sentirsi libero. A lui la società ha dato carta bianca per la scadenza del nuovo contratto: ammesso che l'uomo del «lavoro oscuro», uno di quelli che si vede poco ma fa tanta roba, decida di legare il suo futuro a Roma. Probabile, ma non scontato.

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