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Matteo De Santis Clamoroso al Cibali: una partita sospesa per pioggia e Daniele De Rossi che lascia intendere, seppur facendo un giro di parole, che questa benedetta firma sul rinnovo sta per arrivare.

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«Laparola fine sul rinnovo del mio contratto la metteremo quando renderemo pubblico quello su cui stiamo lavorando da mesi. Io, quando tutto sarà finito in un senso o nell'altro, sarò il primo a parlare. Non so i tempi, ma spero che tutto finisca presto perché a me non piacciono le telenovele e tutta questa faccenda lo sta diventando. Non ho rinnovato e non c'è ancora l'accordo con la società, ma l'amore che ho per la Roma è così forte che ha un peso enorme in un discorso come questo. Vincere con questa maglia è e resta il mio sogno più grande. Figuratevi che ho ancora in testa i due scudetti persi per un soffio». Ieri, invece, la testa di De Rossi ha messo una pezza ad un primo tempo un po' così: «Sapevo di essere diffidato, ma la maglietta me la sono tolta lo stesso perché è stato un gol importante. Ammetto, però, di non conoscere le regole e di non sapere se e quando sarò squalificato». Il regolamento, per fortuna, dice che la squalifica è «congelata» fino alla fine del recupero di Catania-Roma. Morale della favola: De Rossi può giocare sabato contro il Cesena. Anche a Totti scappano un paio di parole, infilandoci una battuta, sulla questione De Rossi: «Spero che Daniele rimanga e firmi il prima possibile. Deve solo decidere con calma. L'abbraccio tra me e lui dopo il gol? L'ho abbracciato perché aveva freddo e stava senza maglietta. Spero di far parte, in futuro, di una Roma da scudetto con De Rossi. Questa sta facendo bene ma ancora non lo è, l'anno prossimo saremo ancora più forti». Luis Enrique, il primo a chiedere a Tagliavento di mandare tutti a casa in anticipo, ritorna sulla sospensione delal gara. «In un campo così - racconta "Lucho" - non si poteva più giocare e c'era anche il rischio che si potesse infortunare qualcuno. Peccato perché la partita era ancora apertissima, ma la sicurezza viene prima di tutto». Lo spettacolo offerto nel primo tempo dalla Roma, però, non gli è piaciuto affatto: «Abbiamo fatto tantissimi errori e nell'intervallo ho detto ai ragazzi che le cose non andavano bene per niente». Sul fronte mercato, in Brasile continuano ad essere sicuri che Marquinho sia già un giocatore della Roma e che tutto diventerà ufficiale dopo il passaggio di Thiago Neves dall' Al-Hilal alla Fluminense. Come confermato da Abel Braga, allenatore dei tricolori: «Mancano solo dei documenti». Franco Baldini, invece, getta acqua sul fuoco: «Marquinho è solo uno dei giocatori seguiti da Sabatini». La verità è attesa nelle prossime ore. In partenza Okaka e Caprari.

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