Pittin stavolta la «combina» grossa
È il primo italiano a vincere nella Combinata Nordica di coppa del mondo Crolla l'ultimo tabù dopo il bronzo olimpico e i sette podii conquistati
CheAlessandro Pittin fosse un predestinato della combinata nordica lo si era capito fin da quando, esattamente due anni fa sulla pista tedesca di Schonach, entrò per la prima volta nella top ten di una gara di Coppa del mondo. Ieri, dopo sette podi e il fantastico bronzo olimpico conquistato a Vancouver, il 21enne di Tolmezzo ha agguantato anche il primo meritato successo sulle nevi francesi di Chaux-Neuve. Dov'è finito Pittin? Possibile che la nuova stella italiana dello sci nordico si sia eclissata all'improvviso, dopo appena una stagione ad alti livelli? Ci siamo illusi per nulla? Com'era prevedibile, le domande e i dubbi sul friulano, sollevati senza motivo lo scorso anno, si dissolvono ora come per incanto. Nella stagione post-olimpica, è vero, Pittin aveva raccolto poco in Coppa del mondo, non riuscendo mai a inserirsi nella top ten e chiudendo addirittura al 21° posto della classifica generale. Ma come dimenticare la giovane età di Pittin, sul podio olimpico appena tre giorni dopo aver festeggiato il 20° compleanno? Una flessione nel rendimento del fenomeno di Tolmezzo, peraltro ben oltre le più rosee aspettative, era fisiologica e financo prevedibile. Quest'anno, però, dopo una stagione di «riposo», la stella di Pittin è definitivamente entrata nel firmamento della combinata nordica: 4° dal trampolino finlandese di Kuusamo, poi addirittura 2° a Lillehammer, fino all'incredibile tripletta austriaca di Seefeld con un 2° e un 3° posto individuali e un altro 2° posto ottenuto in coppia con Lukas Runggaldier nella team sprint. Mancava soltanto la vittoria, l'acuto finale, o meglio ancora una buona prestazione dal trampolino, atavico punto debole del fenomeno di Tolmezzo. Mai, nelle cinque imprese stagionali da podio, Pittin aveva indovinato il salto giusto e ottenuto la possibilità di gestire nel fondo il suo strepitoso motore a sei marce. I distacchi accumulati dal trampolino, al contrario, avevano costretto l'azzurro a rimonte epiche ma devastanti: 52 secondi nella migliore delle ipotesi, addirittura due minuti nella peggiore. Sul trampolino piccolo di Chaux-Neuve, però, Pittin è finalmente tornato a volare, atterrando dopo 109 metri e assicurandosi un ottimo 13° posto, con appena 23 secondi da recuperare all'idolo di casa e leader della classifica generale Jason Lamy-Chappuis. Praticamente un sogno, la situazione ideale per il friulano. E in effetti nella 10 chilometri Pittin ha impiegato appena un giro (2,5 km) per ricucire il divario dai migliori. Soddisfatto per il risultato ottenuto, l'azzurro si è argutamente nascosto in mezzo al gruppo e lì è rimasto fino allo strappo conclusivo, quando con uno scatto ineguagliabile ha seminato ogni avversario, anche il campione olimpico e mondiale (nonché vincitore delle ultime due Coppe del mondo) Lamy-Chappuis, giunto 2° davanti al giovane tedesco Riessle. «Non ho parole – ha gioito Pittin al traguardo – vincere qui, sulle nevi di Jason, è entusiasmante, una vera goduria. Diversamente dalle altre volte, il buon salto mi ha permesso di avere uno svantaggio minimo da recuperare, così ho lasciato sfogare gli altri e poi attaccato nell'ultimo giro. Questo è un grande giorno per me e anche per l'Italia, ma è presto per guardare la classifica generale (Pittin è 3° con 448 punti, 222 meno di Lamy-Chappuis, ndr): ci sono molte gare dal trampolino grande, per me sempre difficile». La grande giornata dell'Italia è stata completata dal 4° posto del 24enne Runggaldier (17° dopo il salto) in costante e promettente crescita, ma anche dal 16° del giovane Bauer e dal 34° del veterano Michielli. E lo spettacolo di Chaux-Neuve non è finito: oggi (ore 11.30 e 16, diretta Eurosport e Rai Sport 2) e domani si replica, con altre speranze azzurre. Notizie beneauguranti per lo sci nordico italiano, che nel fondo – tradizionale fucina di successi – sta vivendo una stagione di complicata transizione. Oggi, però, è giornata di festa, perché la Coppa del mondo sbarca a Milano: al Parco Sempione si comincia con le sprint individuali in tecnica libera (dalle 14.45 finali, diretta Rai Sport 2 e Eurosport 2).