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Juve, basta Matri

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Mettiamola così: il 2012 della Juventus è iniziato come tutti i tifosi bianconeri avrebbero voluto, ovvero con una vittoria in quel di Lecce. Tenuto conto che nelle ultime due stagioni il mese di gennaio ha sempre rappresentato un ostacolo insormontabile verso i sogni di gloria della truppa bianconera, trattasi di ottima notizia. Tuttavia il golletto di Matri - che ha deciso il risultato appena prima della mezzora - non è stato supportato da una prestazione degna della miglior Juve: il massimo con il minimo sforzo, insomma. E nel finale ci hanno pensato prima Di Michele e poi Pasquato – entrato da poco, giocatore che la Signora ha dato in prestito ai salentini la scorsa estate – a sbagliare la mira permettendo così a Buffon di allungare a oltre 350' la propria imbattibilità. «Mi aspettavo un match difficile e così è stato – ha commentato Conte -. Il Lecce ha giocatori veloci come Di Michele, Muriel e Cuadrado: avremmo dovuto e potuto segnare il secondo gol, ma alla fine va bene così. Il mercato? Il mio confronto con la società è quotidiano, ma nomi non ne faccio». Contro il Lecce, comunque, meglio il primo tempo del secondo. Con la Juve che, dopo essersi salvata grazie a Buffon su una conclusione ravvicinata di Giacomazzi, passava in vantaggio per merito di Matri, spedito inizialmente in panchina e poi buttato nella mischia quando Quagliarella subiva in un contatto la frattura dello zigomo: l'ex cagliaritano prima si mangiava un gol quasi fatto ma poi non poteva non buttare la palla dentro di testa quando Benassi respingeva appena una conclusione dal limite di Vucinic, servito addirittura da una rimessa con le mani da parte di Chiellini. Settimo gol in campionato per Matri e orecchie che saranno fischiate anche a Borriello, "accolto" da quelli che dovrebbero essere i suoi tifosi con uno striscione che lo definiva «mercenario senza onore e dignità». «Borriello è un nostro giocatore a tutti gli effetti e ha già spiegato che il suo non era stato un rifiuto a vestire il bianconero – ha ribadito Conte -. Solo un pazzo potrebbe rifiutare questa maglia e lui non lo è: semplicemente, all'epoca, la Roma aveva garantito al Milan il riscatto del cartellino e la Juve non aveva potuto farlo». Comunque sia, servirà qualche gol per fare digerire l'ex giallorosso al tifoso della curva. Una curva che alla fine ha gioito nonostante qualche sofferenza di troppo, al punto che Conte è passato dal 4-3-3 al 5-4-1 mandando in campo prima De Ceglie e poi l'altro baby Marrone. «L'infortunio patito da Strasser a inizio gara ha cambiato il nostro atteggiamento – ha spiegato Cosmi - ma avremmo potuto ugualmente pareggiare. Siamo stati impreparati sul gol, ma abbiamo anche trovato un raccattapalle che ha dato velocemente il pallone a Chiellini. Sapevo di giocare praticamente fuori casa, ma non fino a questo punto: sto scherzando, ma perdere così fa rabbia». Buon per la Juve, comunque. Che mette tra sé e la non qualificazione alla Champions League ben sette punti e che domenica prossima ospiterà il Cagliari, mentre il Milan se la dovrà vedere con l'Inter. Meglio di così, al momento, non si può.

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