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Servono nervi saldi per scacciare la crisi

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Sononumeri da grande squadra, ma in questo momento negativo c'è il solito disfattismo cosmico che invade l'ambiente biancoceleste alle prime difficoltà. Per carità, negare la crisi tecnica e di gioco della Lazio sarebbe un clamoroso errore però da qui a buttare tutto al mare ce ne corre. Andiamo con ordine. Le colpe maggiori, come sempre, sono dei giocatori, di quelli che sono arrivati in ritardo dal Sudamerica e di quelli che hanno disputato due gare vergognose con Chievo e Siena costruendo un paio di occasioni da gol in 180 minuti. Poi viene Reja che sbaglia quasi sempre la comunicazione (perché dire che Alfaro non serve mentre la società lo tratta e lui ne è a conoscenza?) oltre che le scelte tattiche (perché rinunciare a Diakité e Gonzalez, gli elementi più dinamici in una gara contro una squadra da corsa come il Siena?). Inoltre le dichiarazioni post-partita quasi a voler minacciare di nuovo le dimissioni come se la Lazio non potesse andare avanti senza di lui, sono inspiegabili e sicuramente dannose per l'armonia della squadra. Gravi anche le responsabilità di Lotito nella gestione delle ferie dei sudamericani e di aver avallato la scelta cervellotica e potenzialmente devastante all'interno dello spogliatoio di differenziare le vacanze natalizie a seconda del paese di origine. Poi il mercato: è fondamentale acquistare un centrocampista perché su Matuzalem non ci si può contare e Brocchi è ancora fermo ai box senza parlare di Mauri, bloccato dall'infortunio ormai da tanti mesi. Che sia Parolo, Kuzmanovic o mister X, uno lì in mezzo ad aiutare Ledesma è necessario come il pane. Ora è importante mantenere nervi saldi e ricostruire la necessaria serenità all'interno del gruppo. Le parole di Sculli contro l'allenatore al momento di un cambio che serviva a evitargli l'espulsione sono un segnale che qualcosa non va anche se il nervosismo per la debacle ha giocato un ruolo decisivo in questo episodio. Tant'è, saranno decisive le prossime partite contro Verona in Coppa Italia e domenica in un mezzogiorno di fuoco contro l'Atalanta all'Olimpico. In ogni caso buon compleanno Lazio: sono 112 ma vanno onorati meglio di quanto non abbiano fatto i biancocelesti negli ultimi tempi.

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