De Rossi verso il "sì" con la clausola
Arriva otto ore dopo la Befana, senza calza ma con tanti buoni propositi. James Pallotta, il «nuovo» uomo forte della Roma, sbarca alle 8 a Ciampino con il suo jet privato della Raptor e si immerge per la prima volta nel mondo giallorosso. Insieme ai compagni di viaggio Mark Pannes, braccio destro inserito nel cda della Roma, e Anthony Zecca è pronto a scoprire ogni angolo di Trigoria. Lo aspettano tutti. Dirigenti, inservienti, allenatore e giocatori, uno in particolare: Daniele De Rossi, che ha bisogno di qualche certezza in più sul futuro della società prima di firmare questo «benedetto» contratto. Pallotta vuole parlargli e dare il suo contributo per sbloccare una vicenda che tiene sulle spine la Roma. Nell'agenda del bostoniano anche riunioni operative con Pannes e gli altri dirigenti e il debutto domenica allo stadio Olimpico per assistere alla partita con il Chievo prima di ripartire alla volta di Londra. Della trattativa con De Rossi continuano a occuparsi Baldini, Sabatini, Fenucci e il procuratore Berti che fino a ieri sera era ancora a Dubai. I contatti telefonici sono continui, giorno e luogo dell'appuntamento restano top secret: da oggi ogni momento è buono. Intanto ieri Baldini e Sabatini hanno parlato con il giocatore: una chiacchierata serena aspettando la stretta finale. De Rossi è stato accontentato dal punto di vista economico con un'offerta da circa 6 milioni di euro, compresi i bonus, per 5 anni. Le sue ultime riserve sono sulle prospettive della Roma. Tradotto: non vuole legarsi a vita a un club che non gli consentirà di vincere trofei importanti. È stato lo stesso De Rossi a chiedere di inserire una clausola rescissoria da circa 10 milioni di euro per lasciarsi libera una via d'uscita. Al momento la soluzione più probabile è proprio il rinnovo con la clausola, ma la tensione dei protagonisti resta palpabile. Ieri il centrocampista, al termine dell'allenamento, si è fermato un quarto d'ora a firmare autografi e si è visto costretto a rispondere a un tifoso che gli chiedeva con toni duri di firmare. De Rossi è infastidito dalle tante chiacchiere su presunti accordi già presi con altri club (in Inghilterra scrivono che si è iscritto a un corso d'inglese), vuole ancora riflettere e spuntare le migliori condizioni possibili. Il suo contratto dovrà passare anche per l'ok di Unicredit, come impongono i patti parasociali per i contratti superiori ai 5 milioni di euro, e servirà anche l'approvazione del comitato esecutivo di cui fa parte ancora DiBenedetto insieme a Pallotta e Fiorentino. A proposito: Mr. Tom è atteso a Trigoria intorno al 20. Intanto da Manchester Mancini continua a inviare messaggi a De Rossi: «È un top player, ma gioca per la Roma, è nato lì e non so se andrà via». Il suo ex ct Lippi la vede al contrario: «Arrivati a questo punto potrebbe andarsene». Il compagno Pjanic lo esalta: «Non voglio neanche pensare al fatto che Daniele ci lasci: senza di lui la squadra si indebolirebbe». Stesso discorso se partisse Juan, a patto che sia davvero tornato ai suoi livelli. Il brasiliano ha rifiutato una ricchissima offerta da un club cinese di Shanghai - quasi cinque milioni di euro a stagione - perché vuole restare a Trigoria fino alla scadenza del contratto (2013) e chiudere la carriera in Brasile. Il viaggio inverso potrebbe farlo l'esterno Marquinho: la Fluminense ha confermato di aver ricevuto un'offerta dalla Roma ma la risposta è stata negativa.