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Bossi spara a zero su Monti e Berlusconi

Il leader della Lega Umberto Bossi sul palco del Parlamento della Padania

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Per Umberto Bossi le elezioni non sono lontane. "Sappiamo che tra breve si vota, questo governo non dura", ha sostenuto il leader della Lega Nord, in un comizio, alla Berghem Frecc di Albino, nel Bergamasco. "Noi della Lega non moriamo mai", ha continuato, sul palco, affiancato dai Colonnelli, Roberto Maroni e Roberto Calderoli. E poi, rivolto agli allevatori coinvolti dalla vicenda delle quote latte, ha aggiunto: "Ritorneremo, stavolta va risolto tutto definitivamente". Bossi non fa sconti neanche a Silvio Berlusconi, "di danni ne stanno facendo, lui (Monti, ndr) e il suo fedele alleato Berlusconi", ha affermato il Senatur. "Tutto quello che gli dice la sinistra - ha continuato - lo stanno facendo".  MEGLIO UN IMPRENDITORE Per il leader della Lega Nord, il Presidente del Consiglio "non capisce niente: non è riuscito a creare un solo posto di lavoro". "Era molto meglio mettere un imprenditore che non un Professore", ha affermato. Monti, ha sostenuto, "va in Commissione e fa le sue lezioni di economia: solo che le sue lezioni non funzionano; anche un cretino capirebbe che, se aumenti le tasse, la gente ha meno soldi e produce meno". Per Bossi, la manovra del Governo è "una manovra cattiva, fatta da persone cattive d'animo, perché ha tagliato anche le pensioni ai vecchietti".  "Questo Nord deve sempre pagare per questa Italia che non ha voluto", ha aggiunto il Senatur. SECESSIONE? MEGLIO INDIPENDENZA "Noi dobbiamo andare a Milano a confermare che, con le buone o meno buone, Padania sarà: adesso ci siamo rotti le palle", ha attaccato Bossi che ha incitato i militanti a partecipare alla manifestazione contro il governo, indetta dalla Lega Nord, il 22 gennaio nel capoluogo lombardo. Ai militanti che gridavano "secessione", Bossi ha risposto: "Chiamiamola indipendenza".  Bossi non ha mancato di avanzare delle critiche anche alla classe dirigente del suo partito. "E' facile che sentirete che arriverà qualche stangata anche a qualche dirigente della Lega che pensa che la Lega debba produrre posti", ha tuonato. "La Lega - ha continuato - deve produrre libertà: chi non ci sta, 'foera dai ball'". Dopo la manifestazione del 22 gennaio, ha spiegato Bossi, "ogni dirigente provinciale deve essere in grado di fare una manifestazione simile" nel suo territorio.   L'OTTO PER MILLE ALLA CHIESA Per Bossi anche "Tremonti ha sbagliato"  a "dare alla Chiesa l'8 per mille". "Meglio una sana povertà che troppi soldi - ha affermato - altrimenti si dimenticano la vera missione". Per il leader del Carroccio, "manca quel lavoro benefico che una volta faceva la Chiesa". INSULTI A NAPOLITANO Cori e fischi contro Giorgio Napolitano e Mario Monti, durante il comizio di Albino. Sul palco insieme ai colonnelli, Roberto Maroni e Roberto Calderoli, il leader della Lega Nord ha rivolto commenti particolarmente pesanti nei confronti del Presidente della Repubblica e del Capo del Governo, incitando così la folla.  "Mandiamo un saluto al Presidente della Repubblica... Nomen omen", ha detto il leader della Lega Nord ai militanti, facendo riferimento al cognome del Capo dello Stato e alle sue origini napoletane. "Non lo sapevo che era un 'terun'", ha poi scherzato. In diversi passaggi il Senatur ha criticato Napolitano per il ruolo avuto nella costituzione del Governo Monti, a suo avviso una "robaccia anti democratica". Duro attacco anche alle celebrazioni dei 150 anni dell'Unità d'Italia. "Abbiamo subito anche il Presidente della Repubblica che ci ha riempito di tricolori, sapendo che alla gente del Nord non piacciono i tricolori", ha sostenuto. "Tutti i giovani morti" per la patria, ha affermato, "stavolta sparerebbero dall'altra parte".

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