Il contratto di De Rossi è il problema da risolvere
Evidentii progressi della squadra guidata da Luis Enrique che sembra aver finalmente trovato la quadra di un gruppo tutto ancora in via di costruzione ma che ha già ben chiare le sue linee guida. Ma se sul campo la strada imboccata dal condottiero asturiano sembra quella giusta, resta qualche dubbio sugli sviluppi a livello societario. La nuova proprietà, dopo il tentativo di decentralizzazione di Totti, aveva messo Daniele De Rossi nel fulcro del famigerato «nuovo progetto». Il fatto che alla ripresa del campionato il centrocampista azzurro potrebbe andar via a parametro zero (non accadrà ma è tutto solo ed esclusivamente legato al buonsenso del giocatore), non è certo un successo per una società che invece nel mercato estivo aveva speso oltre 40 milioni di euro: soldi che probabilmente andavano investiti con più oculatezza se c'era da risolvere il problema (tutto economico) De Rossi. Perdere il centrocampista del futuro, per la società del «due di tutto», sarebbe davvero un peccato imperdonabile. Altro fatto a verificare è l'arrivo nella Capitale di James Pallotta che dopo un avvio fatto di buonismo, deleghe e concessioni, sembra intenzionato a riprendersi la Roma (almeno lui...). Evidente che qualcosa non gli è tornato, o non deve aver gradito qualche passaggio: sta di fatto che dopo l'inserimento nel cda di due suoi uomini di fiducia, piomberà personalmente a Roma. E il suo arrivo cambierà probabilmente alcune priorità, limerà qualche spigolo e forse rimetterà nel giusto verso situazioni e dinamiche altrimenti inspiegabili. Con l'augurio, collettivo, che questo non alteri gli equilibri e il benessere psico-fisico di una squadra che ha margini di crescita pazzeschi.