In 12 mesi sono cambiate tante cose.
Ilsuo ingresso in campo contro l'Udinese era stato determinante: il ceco aveva propiziato l'autogol di Zapata e la Lazio aveva vinto 3-2. La storia si sarebbe potuta ripetere un anno dopo, ma sul tiro cross di Gonzalez il ceco è arrivato con una frazione di secondo di ritardo e così il risultato contro i friulani è rimasto sul 2-2. Un mancato appuntamento col destino che è diventato lo specchio di un malessere che il giovane attaccante sta vivendo dall'inizio della stagione. In ritiro aveva cercato rassicurazioni da Reja su un ospicuo utilizzo, il tecnico lo aveva tranquillizzato collocandolo, nelle gerarchie, appena dietro Klose e Cisse. Dopo 16 giornate di campionato, però, Kozak è rimasto in campo per appena 39 minuti e non è bastato certo il gol realizzato in Europa League contro lo Sporting Lisbona a rasserenarne l'animo. Tanto che Kozak, al ritorno in patria per le vacanze invernali, non ha mancato di esporre il suo disagio ai media locali. «Vorrei giocare di più», questo il senso delle sue parole. «Vorrei iniziare lentamente a inserirmi sempre di più nell'11 titolare, ma la Lazio è un grande club e non ho tante chance. A questo punto vorrei fare esperienza altrove per tornare più forte di prima». Di certo le opportunità non gli mancano, in attesa dell'apertura ufficiale del mercato di gennaio sono già tante le società che hanno bussato alla porta della Lazio per chiedere il prestito dell'attaccante. Tra le più interessate Lecce, Cesena, Bologna e Novara. Per adesso la società biancoceleste ha respinto tutte le ricieste al mittente. Tare e, soprattutto, Lotito considerano il ceco una colonna della futura Lazio e non vorrebbero lasciarlo partire a nessun costo. È ovvio, però, che se il malcontento del giocatore dovesse aumentare potrebbe esserci un ripensamento e non è un caso se, negli ultimi giorni, si è parlato insistentemente di un possibile arrivo di Pippo Inzaghi, anche grazie all'intercessione del fratello Simone. Intanto, però, Kozak deve anche preoccuparsi delle sue condizioni fisiche. Alla ripresa di ieri, dopo essersi allenato in mattinata, il ceco si è subito fermato e in serata è arrivato il bollettino medico della società: Libor soffre di una tendinopatia cronica all'adduttore della coscia destra, probabile pubalgia, e da oggi si sottoporrà ad un periodo di cure di circa dieci giorni in un centro fisioterapeutico di sua fiducia. In attesa di chiarimenti sull'attacco - c'è ancora da valutare la situazione Cisse - si registra l'interessamento per il giovane centrocampista argentino Cirigliano che però non dovrebbe concretizzarsi prima di giugno essendo il giocatore ancora extracomunitario. Frenata dell'agente sulla trattativa per Costant del Genoa, si raffredda anche la pista Ederson, visto che il brasiliano è a un passo dal rinnovo con il Lione. Restano in piedi le ipotesi Kucka, Kone e Kuzmanovic.