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Nuoto, Pellegrini regina di cuori

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Federica Pellegrini con Filippo Magnini

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Due eventi internazionali importanti a segnare il 2011 del nuoto azzurro. Attesissimi i Mondiali di Shanghai, per provare a far meglio di Roma 200, e gli Europei in vasca corta di Stettino, in Polonia. Il mondo del nuoto è volato in Cina a luglio. Occhi puntati, come sempre, su Federica Pellegrini, che mirava a riprendersi i due ori romani nei 200 (con record mondiale gommato di 1'52"98) e 400 sl. La campionessa veneta vince i 400, per poi, qualche giorno dopo, conquistare anche i 200 sl. Famosa la dedica dopo la seconda vittoria («Per quegli scapestrati della 4x100 sl che mi hanno invitato a fare le corna se avessi vinto») che svelò, ai più attenti, l'amore con il collega e amico Filippo Magnini, amore che diverrà poi il più chiacchierato dell'estate. Federica diventa la prima atleta della storia a vincere i 200 e 400 sl in due edizioni iridate consecutive, ma a Shanghai si parla soprattutto della fine della sua storia d'amore con Luca Marin, lasciato via web dalla campionessa che, secondo molti, al momento della rottura era già legata a Magnini. Marin perde Federica e non riesce nemmeno a qualificarsi per la finale dei 400 misti. Magnini conquista Federica ma non la finale dei 100 sl per un banale errore in virata nelle semifinali. Al suo posto, in finale, c'è il compagno di squadra Luca Dotto, che contro i mostri sacri della velocità finisce settimo. Due giorni dopo però Luca chiude i 50 sl in 21"90: è record italiano senza costume gommato, ma soprattutto è medaglia d'argento dietro al brasiliano primatista mondiale e campione olimpico Cesar Cielo, risultato positivo ad un controllo antidoping, ma poi non condannato dal Tas, e davanti al francese Alain Bernard, olimpionico dei 100 sl e bronzo uscente. Ma le medaglie azzurre di Shanghai non sono ancora finite. Dopo il «buco» di Roma 2009, gli uomini tornano sul podio mondiale, oltre che per merito di Dotto, anche grazie al ranista Fabio Scozzoli, che conquista una storica medaglia d'argento nei 100 rana, riportando un italiano sul podio iridato dopo il bis di Magnini nei 100 sl a Melbourne 2007 e abbassando il record italiano sino a 59"42. Fabio non si accontenta dei 100 metri, e ottiene l'argento anche nei 50 in 27"17. Sono poi quattro le staffette che a Shanghai ottengono la qualificazione per i Giochi di Londra: la 4x100 sl con Luca Dotto, Marco Orsi, Michele Santucci e Filippo Magnini, la 4x200 sl con Gianluca Maglia, Filippo Magnini, Marco Belotti e Samuel Pizzetti, la 4x100 mista con Elena Gemo, Chiara Boggiatto, Ilaria Bianchi e Federica Pellegrini e la 4x100 mista con Mirco Di Tora, Fabio Scozzoli, Marco Belotti e Luca Dotto. L'Italnuoto lascia dunque Shanghai con un bilancio di due medaglie d'oro, tre medaglie d'argento, dieci finali disputate, 16 record personali di cui tre record italiani -i primi dal bando dei costumi gommati- e quattro staffette qualificate alle Olimpiadi di Londra 2012. Miglior atleta del campionato è l'americano Ryan Lochte, capace di battere Michael Phelps e di conquistare ben 5 ori. I Mondiali 2011 saranno però anche ricordati come i Mondiali della strepitosa vittoria della nazionale maschile di pallanuoto. Dopo aver superato Sudafrica, Stati Uniti e Germania nel girone preliminare, la Spagna vicecampione del mondo nei quarti, la Croazia campione d'Europa in semifinale e in finale la Serbia campione di Roma 2009, il Settebello guidato dal ct Campagna conquista il terzo titolo iridato della storia dopo Berlino 1978 e Roma 1994. Neanche il tempo di smaltire il fuso orario cinese e per i nuotatori azzurri è già ora di rituffarsi in acqua prima della pausa estiva per i Campionati assoluti estivi in vasca corta del 4 e 5 agosto ad Ostia, prima prova di qualificazione per gli Europei in vasca corta di dicembre a Stettino. E se a Ostia Federica Pellegrini festeggia il suo 23esimo compleanno vincendo i 400 sl e trascinando al record di società l'Aniene nella 4x50 sl, a Stettino le cose per lei non vanno così bene. In Polonia l'Italia ottiene 3 ori, 2 argenti, 4 bronzi, 5 record italiani e ben 36 primati personali migliorati, ma la mano della Pellegrini non c'è, almeno non come dovrebbe. C'è l'oro della 4x50 mista di Di Tora, Scozzoli, Facchinelli e Orsi, quello di Scozzoli nei 50 rana e quello della 4x50 sl di Dotto, Orsi, Bocchia e Rolla; c'è l'argento di Dotto nei 100 sl e quello di Magnini nei 200 sl; c'è il bronzo nei 50 sl di Orsi, quello nei 100 rana di Scozzoli, quello della 4x50 sl di Erika Ferraioli, Erica Buratto, Federica Pellegrini e Laura Letrari e quello di Ilaria Bianchi nei 100 farfalla. Federica ha contribuito allo storico bronzo della staffetta veloce, ma niente più. Solo un quarto posto nei 400 sl e una rinuncia ai 200. Tutta colpa del tecnico Federico Bonifacenti, che l'ha mollata dopo poco più di tre mesi e a due settimane dall'Europeo. Fede, ormai protagonista con il fidanzato Magnini della love story più seguita dai media, sembra in crisi e si sfoga sul suo blog, per poi decidere di allenarsi a Roma con Claudio Rossetto, l'unico - a detta sua - capace di prepararla per vincere i 200 e i 400 sl. La crisi dura poco: una settimana dopo, agli Assoluti Invernali Open di Riccione, la Pellegrini torna al successo sia nei 200 che nei 400. In vasca anche Alessia Filippi che negli 800 sl ha concluso ai piedi del podio dominato da Rachele Bruni. Nei 100 sl maschile vince Dotto davanti a Magnini. Solo ultimo Ian Thorpe, l'australiano vincitore di 5 medaglie d'oro olimpiche, tornato alle gare nel 2011 dopo cinque anni di stop che spera ancora di qualificarsi per Londra. Noi ci saremo di sicuro, e puntiamo in alto.

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