Cerca
Cerca
Edicola digitale
+

Di certo non si può parlare di un fulmine a ciel seren

default_image

  • a
  • a
  • a

Arendere difficile il Natale di Stefano Mauri si era già messo lo strappo muscolare che lo sta tenendo fuori dal campo da alcuni mesi. Le indiscrezioni su un suo presunto coinvolgimento nel nuovo capitolo del calcioscommesse anneriscono ancora di più l'umore del calciatore che sta vivendo a Miami gli ultimi scampoli delle ferie. Il nome del laziale sarebbe stato fatto da Carlo Gervasoni nel corso dell'interrogatorio di martedì. In precedenza, gli investigatori ne avevano chiesto conto ad Alessandro Zamperini a proposito di Lecce-Lazio 2-4 dello scorso 22 maggio. Il motivo è l'amicizia che lega da molto tempo i due, come testimoniano le tante foto insieme sul profilo Facebook proprio di Zamperini. In ogni caso, quest'ultimo ha sempre negato il coinvolgimento di Mauri. Sul centrocampista non ci sarebbero altri elementi tanto che finora non è stato iscritto al registro degli indagati. Le telefonate avvenute il giorno prima della partita incriminata tra Tan Seet Ung, il singaporiano che sarebbe a capo dell'organizzazione criminale, e due cellulari intestati a uno slovacco che si trovavano a Formello, rappresentano una prova al momento troppo debole per dimostrare il coinvolgimento del giocatore o della società biancoceleste. È anche per questo che da Formello, al di là dell'unico comunicato ufficiale, si lascia trapelare grande sconcerto per le notizie filtrate dalla Procura di Cremona. «Non c'è nulla, niente soldi, intercettazioni o conti correnti, si è voluto solo alzare un polverone intorno alla Lazio». Concetto ribadito dall'avvocato di Lotito, Gianmichele Gentile, ai microfoni del sito Lalaziosiamonoi.it: «I tecnici hanno già riguardato le due partite sotto esame (c'è anche Lazio-Genoa 4-2 del 14 maggio, ndr) e non vi hanno trovato niente di anomalo. Noi restiamo tranquilli alla finestra». In serata il procuratore di Mauri, Tiziano Gonzaga, è passato all'attacco: «Stefano è totalmente estraneo ai fatti, non è mai stato coinvolto in comportamenti illeciti neanche inconsapevolmente e tutelerà la sua immagine». Anche i tifosi non credono alle presunte combine. Ieri, sul profilo Facebook della società, si gridava al complotto e si invitavano i vertici biancocelesti a far sentire la propria voce. Solo qualche tifoso rimaneva cauto in attesa degli sviluppi dell'inchiesta.

Dai blog