L'Acea risorge a Teramo e Lardo salva la panchina
L'Aceaespugna il Pala Scapriano (64-67), Lino Lardo tira un sospiro di sollievo, Teramo raccoglie gli applausi del proprio pubblico ma non i punti. Finisce così, con quest'epilogo, una partita non bella ma sicuramente vibrante. L'avvio del match, peraltro avaro di punti e grandi giocate, conferma, se ancora ce ne fosse stato bisogno, lo stato quasi comatoso vissuto dall'Acea Roma. In appena 4' Teramo, pur senza strafare, ma giocando comunque un basket maschio ed intenso, riesce a toccare un inatteso 5-0 che stordisce (e non poco) coach Lardo. Imbarazzanti gli errori dell'Acea che finiscono per sbagliare anche le giocate più semplici. Teramo ne trae beneficio e disputa una gara tutto cuore. Il primo canestro romano del match, firmato da Kakiouzis, arriva dopo 5'35'': un'eternità! La partita la fa Teramo anche se il modesto 16-11 di fine primo quarto è lo specchio fedele dello spettacolo offerto sul parquet. Meglio, comunque, l'impatto sul match della Tercas apparsa squadra capace di credere nel successo in ogni istante, al contrario di un Roma inguardabile. In avvio di secondo periodo si fanno sentire anche i sostenitori capitolini giunti al Pala Scapriano. La contestazione, però, sembra fare bene a Roma che al 14' trova la tripla giusta con Gordic ed un parziale interessante di 0-7 (16-18). Ramagli si danna l'anima per svegliare i suoi dal torpore ed in effetti le strigliate del tecnico toscano sortiscono gli effetti sperati. La Tercas torna al canestro con Amoroso dopo 5'21'' e da quel momento prova ad ingranare la marcia giusta. La bomba del 24-19 firmata dal solito Amoroso è una mazzata tremenda per Lardo (l'atleta teramano "dedica" proprio al tecnico la sua prodezza) e galvanizza il pubblico di casa. Il primo tempo si chiude con la Tercas avanti di 6 (33-27) e l'Acea in apnea. Al ritorno sul parquet la musica non cambia. Teramo ci mette l'anima, Roma tenta uno stentato inseguimento. Anche se al 24' la tripla di Tucker è di quelle che fanno male: 37-36 e partita di nuovo in equilibrio. Il cecchino americano si ripete nuovamente pochi secondi più tardi e i padroni di casa iniziano a sbandare terribilmente: 37-43. I romani provano la fuga, gli abruzzesi tentano la strenue resistenza e così si arriva all'ultimo quarto con il tabellone che indica il 42-45 (9-18 il parziale per gli ospiti). I dieci minuti conclusivi sono intensi. Teramo ritrova la verve, Roma rischia di smarrirsi nuovamente: al 34' si è sul 50-49 . Il punto a punto è micidiale, pericolo anche per le coronarie più resistenti (al 37' 59-56, al 39' 61-60). I sessanta secondi finali sono lunghissimi, tra falli tattici e cambi frenetici. Alla fine però, a sorridere è l'Acea Roma che, quasi sul filo della sirena, trova il guizzo vincente grazie ai canestri decisivi del rientrante Maestranzi. Quello che regala i due punti, quello che salva la panchina a Lardo. Teramo, ancora una volta, mastica amaro.