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Volley L'Italia s'è desta

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A ottobre trionfo delle azzurre di Barbolini in World Cup Gli uomini tornano grandi e sperano ancora per Londra

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Unsuccesso che riporta le azzurre di Barbolini sul tetto del mondo, al termine di una travolgente cavalcata di 11 partite in 15 giorni. L'Italia ne vince 10 e, oltre al torneo, conquista il pass per le Olimpiadi. Lo Bianco e compagne incantano, giocando una pallavolo di altissimo livello, che permette loro di superare le più forti squadre del panorama, fatta eccezione per gli Stati Uniti. Eppure, il 2011 delle azzurre non comincia al meglio. L'Europeo giocato a metà tra il nostro Paese e la Serbia, che potrebbe regalare uno storico tris continentale, non va secondo pronostico. Dopo un'estate di infortuni ed esperimenti non felicissimi, il gruppo stenta a trovare gioco ed identità. In semifinale l'Italia perde male con contro la Germania allenata da Giovanni Guidetti. La finalina con la Turchia non va meglio e sfuma anche il bronzo. Una delusione che scatena polemiche e si ventilano le dimissioni del ct. Ma il coach modenese tiene duro, ricostruisce antiche certezze e la squadra parte per il Giappone pronta a lottare. Nemmeno la perdita dell'opposto titolare Ortolani frena la furia agonistica di un gruppo granitico. Nella terra del Sol Levante, l'Italia mostra carattere; supera Brasile, Serbia e Germania, cedendo agli Usa solo per stanchezza. Una flessione fisiche che le nostre avversarie pagano nell'ultimo turno lasciando il passo al Giappone: come nel 2007 la Coppa sbarca in Italia. Ma il 2011 è un anno da ricordare anche per i ragazzi. Dopo stagioni in tono minore, fuori dal circolo dei grandi, l'Italvolley trova una nuova ossatura, fatta di ragazzi con pochi allori nel cassetto ed una gran fame di conquistarne. Coach Berruto fa scelte coraggiose, come la rinuncia a Vermiglio e a Fei (che però rientra in Coppa del Mondo), plasma un gruppo senza prime donne, che si aiuta e lavora per crescere insieme. Attorno al nuovo capitano, Savani, e ad un Lako finalmente protagonista, si arroccano Travica, Parodi, Zaytsev, Sabbi ed altri giovani di qualità. I risultati arrivano già nella world league estiva: il girone eliminatorio è una marcia trionfale e nella final four si paga solo un po' d'inesperienza. Il capolavoro è dietro l'angolo: all'Europeo di Vienna solo una Serbia in stato di grazia ed una coppia arbitrale sconsiderata ci negano l'oro. Ma il gruppo cresce, soprattutto, in autostima. L'appuntamento per la Coppa del Mondo è di quelli che tolgono il sonno: in un calendario serrato, al limite dell'impossibile, si affrontano le migliori squadre al mondo. Il terzo posto, che vale il pass olimpico, sfuma per una manciata di set, ma le soddisfazioni non mancano. Come un specie di liberazione per l'intero movimento, ecco la vittoria sul Brasile. Dopo 8 anni (21 giugno 2003) fermiamo i verdeoro in un match che, sotto per 2-1, Savani e compagni hanno la forza e la pazienza di vincere in un tie break conclusosi 22-20. Al di là del risultato finale la Coppa del Mondo lascia ai ragazzi di Berruto la consapevolezza di poter vincere con chiunque. Per Londra ci saranno altre due occasioni. Dall'8 al 13 maggio in Bulgaria, in un torneo europeo in cui, oltre quello dei padroni di casa, ci sarà l'ostacolo Serbia. La seconda dal 2 al 10 giugno a Roma in una competizione a livello mondiale. Passando al volley di club, in campo maschile, il 2011deve registrare la perdita di una tra le grandi protagoniste degli ultimi vent'anni: la Sisley Treviso. In relazione ad una congiuntura economica negativa, che limita le sponsorizzazioni sportive, la famiglia Benetton ritira il suo impegno dalla pallavolo. Il titolo passa a Belluno, ma la corazzata orogranata, capace di vincere 10 scudetti in 15 anni, è già un ricordo. Dal punto di vista tecnico, l'ultima stagione vede la conferma di Trento ai vertici italiani, europei e mondiali. Fatta eccezione per la Coppa Italia, vinta dalla Bre Banca Lannutti Cuneo il 23 gennaio a Verona, l'Itas Diatec Trentino porta a casa: supercoppa, campionato, Champion's Cup, e mondiale per club. E quello messo in bacheca e Doha il 14 ottobre, ai danni dei polacchi dello Jastrzebski, di Lasko e Bernardi in panchina, è il terzo consecutivo. In Europa, il dominio italiano è completo: il 13 marzo, a Izmir, in Turchia, la Lube Banca Marche Macerata si impone contro l'Arkas 3-2 e vince la Challenge Cup. Lo stesso giorno, c'è gloria anche per la Treviso, che piazza l'ultimo colpo della sua straordinaria esperienza: a Kedzierzyn Kozle, in Polonia, Fei e soci vincono la Coppa Cev. Il titolo italiano, come detto, è cosa di Trento. Il 15 maggio, nell'ennesima sfida con Cuneo, Kazisky incanta il PalaLottomatica di Roma, nella seconda edizione del V-Day (la finale in gara unica) ed alza al cielo il tricolore. Per la Capitale, il 2011 è un anno interlocutorio. La MRoma, presa tra mille avversità legate a infortuni e «scommesse perse», disputa un campionato difficile, fallendo l'obiettivo play off. In estate, la dirigenza neroverde si rimbocca le maniche e, attorno al fenomeno Zaytsev, allestisce un gruppo rinnovato e ringiovanito, con 4 azzurri (Boninfante, Maruotti e Sabbi), pronto a regalare soddisfazioni al pubblico che Palatiziano. Sul versante femminile, le soddisfazioni se le dividono Bergamo, campione d'Italia, Villa Cortese, che mette in bacheca la Coppa nazionale, e Urbino, la sola a gioire in Europa con la conquista della Coppa Cev.

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