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Lazio, un regalo per Reja

Il tecnico della Lazio, Edoardo Reja

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Che quella col Chievo non sia una gara facile non lo dicono le frasi scaramantiche degli allenatori, ma i numeri. Che parlano di una Lazio capace di battere i clivensi all'Olimpico solo una volta nei 9 precedenti. Era la stagione 2003-2004 e a decidere la partita fu una punizione di Mihajlovic. Per il resto solo amarezze: cinque pareggi, tre sconfitte. Anche per questo il turno favorevole sulla carta - con lo scontro diretto tra Udinese e Juventus - potrebbe celare più di un'insidia a una squadra, quella biancoceleste, che finora tra le mura amiche ha incontrato molte difficoltà. Reja lo sa e per la gara di stasera, l'ultima del 2011, chiede ai suoi il 100% dell'impegno: «Tutti conoscono il valore del Chievo - spiega - è una squadra che si chiude bene, organizzata. Dobbiamo mettere in campo la stessa intensità vista con l'Udinese. Se ripetiamo quella grande prestazione non mi preoccupano le difficoltà casalinghe». Il tecnico è a caccia di un successo che avrebbe molteplici significati. Dal punto di vista personale, sarebbe la 300ª vittoria nei campionati professionistici italiani. Guardando invece alla squadra, vorrebbe dire concludere al meglio un anno solare che, al di là della delusione per il mancato approdo in Champions, ha visto sempre la Lazio lottare per le primissime posizioni: «Al 2011 della Lazio do un bel 7+ - il giudizio del tecnico - magari avremmo potuto raccogliere qualcos'altro tra le mura amiche ma credo che, guardando all'anno nella sua totalità, siamo stati la squadra più costante, sempre con un'ottima condizione. Perfettamente in linea con il programma di crescita avviato dal mio arrivo». Per festeggiare degnamente il secondo Natale in biancoceleste ci sarebbe un altro piccolo desiderio: «Sarei molto contento se Cisse riuscisse a sbloccarsi - risponde il tecnico a una domanda sull'interessamente dell'Auxerre per il francese - lui è un giocatore molto orgoglioso, vorrebbe migliorare il suo rendimento e incidere come ha fatto in qualsiasi squadra ha giocato. Lo farò giocare e spero trovi il gol». Gol che, invece, è stato tolto a Klose. Per la Lega di A il 2-1 contro l'Udinese è da considerarsi autorete di Ferronetti: «Dalla panchina non mi sembrava ci fosse alcun dubbio - dice Reja - e in passato ho visto dare gol molto più discutibili». Pazienza, bisognerà farsene una ragione come bisogna accettare qualche decisione discutibile di Mazzoleni contro l'Udinese: «Non mi piace commentare queste cose. Forse Benatia andava espulso, sicuramente c'erano più di due minuti di recupero nel secondo tempo, ma è andata così, pensiamo al futuro». Anche perché il presente del calcio, inquinato dall'ennesimo scandalo, è tutt'altro che roseo: «Le notizie sul calcioscommesse fanno male - conclude Reja - specie a uno come me che è sempre stato leale e che vorrebbe un calcio limpide. L'arresto di Doni poi mi ferisce due volte: è stato un mio giocatore, uno dei più talentuosi, mi dispiace sia finito così». Non resta che battere il Chievo e sperare che il Natale regali un calcio più pulito.

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