Lazio, punto amaro
Spettacolo all'Olimpico ma esce solo un pirotecnico pari per la Lazio bloccata dall'Udinese. Vantaggio ospite con Floro Flores che da queste parti fa sempre male, pari sul finire del primo tempo di Lulic. Nella ripresa il solito Klose illude l'Olimpico perché Guidolin riaggancia Reja col colpo finale di Pinzi, proprio lui l'aquilotto cresciuto in Curva Nord. Tant'è, la classifica resta buona ma bisogna accelerare in casa perché da sotto Inter e Roma sono in crescita e la lotta per il terzo posto si annuncia quantomai interessante e con tante qualificate pretendenti. Reja decide di schierarsi a specchio e presenta un'inedita Lazio col 3-5-2. In panchina finiscono Hernanes e Cisse: fiducia a Sculli e Rocchi. Anche Guidolin ricorre al turn-over per questa serie ravvicinata di partite (mercoledì si torna in campo per il recupero della prima giornata sempre all'Olimpico contro il Chievo) e un po' a sorpresa lascia inizialmente in pachina Armero e Di Natale che però giovedì notte erano stati decisivi per portare l'Udinese ai sedicesimi di Europa League. Nel freezer dell'Olimpico la Lazio parte bene, pressa l'avversario, Sculli e Lulic spingono sulla sinistra, davanti le punte si muovono con buoni sincronismi. La manovra è fluida ma non si riescono a vedere azioni pericolose tanto che la prima volta che l'Udinese si presenta dalle parti di Bizzarri e subito pericolosa con Pasquale, tiro rimpallato da Cavanda. Proprio il lato destro dei biancocelesti va in crisi perché il giovane della Primavera appare inadeduato per questi palcoscenici. E allora al 28' ecco il vantaggio ospite: Cavanda va a vuoto, Isla trova Pasquale pronto alla rifinitura e Floro Flores fa secco Bizzarri. Lazio in confusione e un rimpallo fortuito di Radu sul destro al volo di Isla evita il raddoppio. L'Udinese però non insiste, arretra senza motivo e così la banda di Reja prende fiducia e trova il pareggio con Lulic poco prima del fischio finale dei primi 45' di gioco. Il tiro del bosniaco è chirurgico ma la difesa friulana esce in ritardo e agevola la conclusione dell'incursore biancoceleste: 1-1 e tutti negli spogliatoi. Nella ripresa Reja corre ai ripari e inserisce Scaloni per lo stralunato Cavanda (un'altra bocciatura). Sei minuti ed è Mito Klose a spuntare dal nulla su un cross vellutato di Ledesma, spizzata di Rocchi e imbucata del tedesco con la collaborazione di Ferronetti. Lazio in vantaggio e la partita diventa bellissima. L'Udinese non reagisce e Guidolin si gioca la carta Di Natale al posto dell'evanescente Torje, Reja mette dentro Hernanes per Rocchi. Klose, impeccabile fino a quel punto, sbaglia il match-point sul bel passaggio filtrante di Hernanes e allora, come spesso accade nel calcio, alla mezz'ora Di Natale trova Pinzi che buca Bizzarri sul fuorigioco sbagliato da Diakitè. Pareggio friulano e Lazio che va di nuovo in crisi ma si butta in avanti con cuore e Kozak al posto di uno Sculli esausto. L'assalto finale è generoso anche troppo perché in alcune occasioni si rischia la beffa ma non si riesce a trovare il buco nella difesa avversaria. Ci si mette anche l'arbitro a concedere solo due inspiegabili minuti di recupero (ce n'erano almeno il doppio) e a bloccare il volo della Lazio. All'ultimo secondo Kozak potrebbe bissare il gol dell'anno scorso e riproporre lo stesso punteggio finale ma non arriva sul diagonale sporco di Gonzalez. Appuntamento a mercoledì per invertire il trend casalingo: con troppi pareggi la Champions resterà un miraggio.