In Alta Badia il Razzo torna a sfrecciare
«Non mi aspettavo questo podio, posso puntare alla coppa di specialità»
El'Alta Badia con la mitica pista della Gran Risa si conferma più che mai azzurra. Terzo dopo la prima manche, capofila di un'eccellente prestazione complessiva di squadra, Razzoli ha tenuto i nervi saldi e vinto il dolore alla spalla destra guadagnando un'ulteriore posizione nella manche finale, rimanendo alle spalle solo dell'austriaco Hirscher. Per lui questo podio è come un regalo di compleanno. Domenica, infatti, aveva festeggiato i 27 anni. Lo aveva fatto in compagnia del suo amico e corregionale Alberto Tomba che ieri ne ha festeggiati 45 ed è sempre stato presente nei momenti magici di Giuliano: a partire dal febbraio del 2010 quando vinse l'oro olimpico di Vancouver. Per Razzoli è il settimo podio in carriera: due vittorie (Zagabria e Lenzerheide nel marzo scorso) due secondi posti e tre terzi. Oltre, naturalmente, al successo olimpico. Per l'atleta dell'esercito la stagione non era cominciata benissimo, per colpa di una brutta caduta in allenamento con botta alla spalla destra. Per un attimo aveva anche pensato, la scorsa settimana, di saltare il primo slalom in Nordamerica per recuperare al meglio. Invece poi aveva affrontato la trasferta e ieri, secondo slalom stagionale, è andato già sul podio. «La spalla mi fa male quando vado a sbattere contro i pali, ma ormai mi ci sono abituato», ha detto Razzoli: niente meglio di un podio fa passare tutti i dolori. Per cui non resta che aspettare la sua prossima guarigione e di scintille l'emiliano ne farà vedere ancor di più. Magari già domani a Flachau, in Austria, quando ci sarà il terzo slalom stagionale. Per l'Italia la gara di ieri ha regalato grandi soddisfazioni complessive anche con il sesto posto di Deville, il 7°do Thaler e l'8° di Gross; mentre il mattatore locale Manfred Moelgg è finito fuori nella manche decisiva dopo il 5° posto nella prima discesa. Merita una segnalazione a parte Patrick Thaler, che non fa più formalmente parte della Nazionale ma viene chiamato alla bisogna. Nel primo slalom stragionale di Beaver Creek e ancor più ieri, l'altoatesino Thaler è stato autore di una rimonta strepitosa dal 26° posto della prima manche. La parte finale della Gran Risa con i suoi mammelloni artificiali (le «gobbe del gatto») inseriti per renderla più ripida e spettacolare, si è dimostrata così pista valida anche per lo speciale. E questo per gli organizzatori è un segnale ottimo nella corsa per avere la gara inserita con regolarità nel calendario di Coppa del mondo. «Questo podio per me è prezioso - ha spiegato Razzoli sommerso dalla gioia dei sostenitori - non solo perché non me l'aspettavo ma soprattutto perché è il primo in Italia e davanti a tanti miei tifosi venuti a sostenermi». «Solo pochi giorni fa in allenamento quasi non andavo avanti - ha continuato l'emiliano - Avevo paura di cadere e farmi di nuovo male alla spalla. Ringrazio tutti quelli che mi hanno curato». Alla vigilia della gara Giuliano ha poi avuto anche i consigli del suo amico Alberto Tomba, che in Alta Badia ha vinto a ripetizione. «Mi ha detto soprattutto di stare attento in cima, nella parte alta per il fondo pista che cedeva. e poi di attaccar sotto. Ho fatto come mi ha detto lui: un po' più prudente dopo il via e poi giù duro nella parte finale. Se sono arrivato secondo, in queste condizioni e nella seconda gara stagionale, vuol dire che faccio anche un pensiero alla conquista della coppa di specialità».