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Calcioscommesse: altri 17 arresti, in carcere anche Doni

Il centrocampista dell'Atalanta Cristiano Doni

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Uno scandalo mondiale. L'inchiesta «Last Bet» sul calcioscommesse deflagrata la scorsa estate ha vissuto ieri mattina una seconda terribile pagina nera, con 17 arresti disposti dalla Procura di Cremona (tra cui quello di Cristiano Doni) e nuove scioccanti rivelazioni: ex giocatori, affaristi e scommettitori italiani non alteravano da soli l'andamento delle partite, ma seguivano gli ordini di un'organizzazione criminale internazionale, con base a Singapore e collaboratori sparsi in mezzo mondo. «La manipolazione delle partite coinvolge Croazia, Germania, Finlandia, Ungheria, Macedonia e Slovenia – ha spiegato Roberto Di Martino, procuratore capo di Cremona – I vertici dell'organizzazione, comandata da tale Eng Tan Seet conosciuto come "Dan", si trovano però a Singapore, e da lì muovono grandi somme di denaro, come rivelato da un ex affiliato arrestato in Finlandia». Il quadro disegnato da Di Martino è tanto dettagliato quanto sconcertante. «Le intercettazioni effettuate dalla polizia croata ci hanno permesso di ricostruire il funzionamento dell'organizzazione, nata così com'è oggi nel 2007. Gli zingari (il gruppo di slavi al cui interno spiccano le figure degli sloveni Lalic e Suljic) corrompevano i giocatori, tenevano i contatti con i vertici asiatici e scommettevano somme importanti durante le partite (dai 500 mila a 1,5 milioni di euro)». Un'organizzazione studiata nei dettagli dagli uomini di Singapore per un giro d'affari illegale mostruoso (90 miliardi di dollari solo in Asia) e per nulla spaventata dalle indagini italiane: ancora venti giorni fa gli «zingari» hanno provato ad alterare la partita di Coppa Italia tra Cesena e Gubbio attraverso l'ex calciatore Alessandro Zamperini, che ha cercato di corrompere con 200 mila euro Simone Farina (il difensore del club umbro ha denunciato tutto alla Procura).   Il quadro disegnato dalla Procura di Cremona spiega la retata organizzata ieri mattina all'alba per arrestare i referenti italiani dell'organizzazione: tra gli altri il calciatore del Piacenza Carlo Gervasoni, l'ex difensore di Juventus, Inter e Roma Luigi Sartor, il centrocampista dello Spezia Filippo Carobbio, il citato Zamperini e appunto Cristiano Doni. L'ex capitano dell'Atalanta – già squalificato per tre anni e mezzo dalla Corte di giustizia federale – è stato arrestato dopo aver tentato la fuga attraverso il garage di casa perché stava cercando di inquinare alcune prove (ieri sequestrato il computer dentro la cassaforte). E proprio l'Atalanta – già sanzionata con 6 punti di penalizzazione in attesa della sentenza del Tnas – potrebbe ora rischiare un nuovo processo sportivo per responsabilità diretta: «La squadra è scossa ma sapremo reagire» ha confessato il dg Marino. Il procuratore della Federcalcio Palazzi ha già aperto un fascicolo bis dell'inchiesta e chiesto al procuratore Di Martino una copia dei nuovi atti riguardanti le partite sotto osservazione. Tra queste ci sono almeno tre gare dell'ultima serie A (Brescia-Lecce 2-2, Brescia-Bari 2-0 e Napoli-Sampdoria 4-0), ma anche partite di serie B e Lega Pro (tra cui molte gare dell'Albinoleffe 2008). «Dalle indagini emerge un fenomeno mondiale preoccupante – ha osservato il presidente della Figc Abete – e infatti la lotta contro le scommesse illegali è una priorità del presidente Uefa Platini, ma noi dobbiamo guardare in casa nostra: Palazzi valuterà eventuali nuove responsabilità». «È troppo facile gestire le scommesse in maniera illecita – ha dichiarato il numero uno dell'Assocalciatori Tommasi – spero sia fatta chiarezza il prima possibile». Molto duro anche il commento di Beretta: «Per ora l'inchiesta lambisce in maniera solo ipotetica la serie A – ha osservato il presidente della Lega – ma serve rigore». Il rigore che ispirerà le domande del giudice Salvini fin da stamattina, quando a Cremona cominceranno gli interrogatori di garanzia con le audizioni di Zamperini e Carobbio.

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