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Calcioscommesse Coni: un disonore

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Il presidente del Coni Giovanni Petrucci (d) e il segretario generale del Coni Raffaele Pagnozzi

Arrestato Doni: aveva tentato la fuga

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"Questa è un'altra pagina che non onora lo sport italiano". Parole dure di Gianni Petrucci, presidente del Coni, in merito al secondo atto di "Last Bet" l'inchiesta sul calcioscommesse della Procura di Cremona. "Siamo tutti turbati, ma anche le leghe devono esserlo - afferma Petrucci al termine della Giunta Coni -. La Lega di A ha fatto un incontro ieri sera e nessuna parola è stata detta su quello che accaduto, parlano solo di divisioni di soldi". Ieri sono finite in manette 17 persone, tra le quali spicca il nome di Cristiano Doni, ex capitano dell'Atalanta, già condannato dalla giustizia sportiva a tre anni e mezzo di squalifica sempre in riferimento all'inchiesta sulle scommesse. "Le immagini che abbiamo visto sono molto negative - aggiunge Petrucci - anche se mi auguro che non sia tutto vero. C'è ampia collaborazione con la magistratura, con gli investigatori e con il procuratore Palazzi, persona seria e corretta, che sta facendo un durissimo lavoro in un momento difficile". Oggi gli interrogatori degli arrestati Sono previsti oggi gli interrogatori di Alessandro Zamperini e Filippo Carobbio, due dei 17 arrestati nell'inchiesta della procura di Cremona, riguardante le partite truccate. Davanti al gip Guido Salvini dovranno difendersi dalle accuse di aver truccato diverse gare. Zamperini, in particolare, è accusato di avere contattato il calciatore del Gubbio Simone Farina, proponendogli di alterare il risultato della partita di Coppa Italia Gubbio-Cesena del 30 novembre scorso. Avrebbe proposto a Farina di corrompere anche il portiere e due difensori centrali offrendo, oltre al denaro, «di intervenire per conto dell'organizzazione, favorendo il Gubbio in partite successive di fine campionato». Zamperini avrebbe inoltre intrattenuto rapporti telefonico con Eng Tan Seet, detto Dan, cittadino di Singapore ritenuto a capo dell'organizzazione. Filippo Carobbio, quando giocava nel Grosseto, è accusato di essersi messo a disposizione del cosiddetto gruppo degli "zingari", e avrebbe cercato di influire sulle partite Ancona-Grosseto del 30 aprile 2010, Grosseto-Reggina del 23 maggio dello scorso anno (in questo caso in concorso con Joelson, Kawellay, Conteh e Paolo Acerbis), Grosseto-Empoli del 30 maggio 2010, Grosseto-Mantova del 15 marzo dello stesso anno e Siena-Piacenza del 19 febbraio 2011.  

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