«Roma crescerai ma ci vuole tempo»
Mauna delle gocce che fecero traboccare il vaso fu quel gesto dell'ombrello in Roma-Napoli del 25 ottobre del 1987. Il tempo ci ha messo una pezza, il passato è passato ma Salvatore Bagni, a 24 anni di distanza, non smette ancora di scusarsi. «Ho già chiesto scusa mille volte e continuerò a farlo. Non dovevo farlo, anche se era una situazione particolare, mi arrivarono degli insulti e noi pareggiammo alla fine in 9 contro 11. Un gesto assolutamente da rinnegare. Per fortuna che con gli anni, specialmente tramite la radio, ho costruito un ottimo rapporto con i romanisti». Episodio a parte, che ricordi ha di quei Napoli-Roma? «Erano partite toste con due squadre che giocavano un gran calcio. Degli appuntamenti molto sentiti, ma anche molto spettacolari. Anche perché, da una parte e dall'altra, c'erano fior di giocatori». Crede che quel Napoli e quella Roma abbiano vinto meno di quanto meritassero? «Sì, per noi ci fu la botta di non esser riusciti a vincere il secondo scudetto di fila. Se fosse successo, quel Napoli poteva vincere ancora per qualche anno. Lo stesso discorso vale anche per la Roma. Se non avesse perduto la Coppa dei Campioni con il Liverpool, sono convinto che avrebbe continuato a mietere successi». C'è un Napoli-Roma che non riesce a dimenticare? «Uno, purtroppo. Fu a nove giornate dalla fine del campionato 87/88. La Roma venne al San Paolo e vinse 2-1. Segnarono Giannini su rigore, Oddi e Careca. Per noi, però, non fu una sconfitta qualsiasi, ma il primo segnale di cedimento. Il Milan di Sacchi iniziò a rimontare da quella giornata e riuscì a soffiarci lo scudetto». Adesso, però, passiamo al presente... «Il Napoli ormai ha una sua caratura europea, è una delle regine continentali. Lo ha fatto in poco tempo, con un progetto serio e bruciando le tappe. Forse in questo momento, per la riconoscibilità del suo gioco, è la formazione più internazionale del nostro calcio. Per la qualità dei primi 14-15 elementi della rosa se la può giocare con chiunque a tutte le latitudini». E la Roma? «Ha appena iniziato un progetto non molto diverso da quello del Napoli, ci vuole pazienza. Non si può avere tutto e subito, bisogna aspettare qualche anno. Soprattutto, come in questo caso, se si punta sui giovani. Conosco Sabatini da 35 anni, giocavamo insieme nel Perugia e posso dire che è l'uomo giusto per quello che ha in mente la Roma». C'è un giocatore del Napoli che vedrebbe bene alla Roma e viceversa? «Se non ci fosse De Rossi, direi Inler. Ma c'è e quindi dico Cavani. Così, senza Cavani, sarei curioso di vedere Osvaldo nel Napoli». Pronostico per stasera? «La Roma sta crescendo ma il Napoli, quando non ha in testa altri pensieri, difficilmente sbaglia. Un risultato? 2-0 per il Napoli».