«La tessera del tifoso è illegittima»
Conqueste parole il Consiglio di Stato ha dichiarato potenzialmente illegittime le modalità di rilascio della tessera del tifoso, strumento di fidelizzazione del tifo calcistico voluto e introdotto dall'ex ministro dell'Interno Roberto Maroni per limitare la violenza negli stadi. Nell'accogliere un ricorso presentato da Codacons e Federsupporter, i giudici di Palazzo Spada hanno riconosciuto le ragioni dei consumatori: «L'abbinamento inscindibile tra il rilascio della tessera e la sottoscrizione di un contratto con un partner bancario per il rilascio di una carta di credito prepagata – si legge nell'ordinanza – potrebbe condizionare indebitamente la libertà di scelta del tifoso-utente». La posizione espressa dal Consiglio di Stato è chiara: nessun giudizio sulla tessera in quanto strumento di fidelizzazione, ma costringere il tifoso «a compiere un'operazione commerciale (sottoscrizione della carta prepagata)» per poter seguire la propria squadra del cuore in trasferta acquistando i biglietti del settore ospiti può rappresentare «una pratica commerciale scorretta». Per questo la controversia deve essere rimessa nelle mani del Tribunale amministrativo regionale (che aveva in precedenza respinto il ricorso) per essere «approfondita e definita nel merito». Codacons e Federsupporter hanno accolto con soddisfazione la decisione del Consiglio di Stato, mentre c'è già chi chiede il ritiro delle tessere in circolazione (oltre 800 mila a inizio stagione): «Questa sentenza - ha dichiarato Paolo Cento, presidente del Roma Club Montecitorio - conferma le ragioni di tutti coloro che si sono opposti alla tessera. Ora, in attesa del pronunciamento del Tar, il nuovo ministro dell'Interno Anna Maria Cancellieri dovrebbe ritirare o quanto meno sospendere le norme sull'applicazione della carta, rendendo finalmente libero l'accesso negli stadi italiani». Per ora, del resto, la tessera resterà in vigore. «Abbiamo grande rispetto per tutte le sentenze - ha osservato il ministro Cancellieri - leggeremo con attenzione la decisione del Consiglio di Stato e poi vedremo come comportarci». «La pronuncia – ha assicurato l'Osservatorio nazionale sulle manifestazioni sportive – non influisce in alcun modo sulla legittimità delle carte in circolazione, ancora oggi necessarie per seguire la propria squadra in trasferta». Anche l'ex ministro dell'Interno Maroni si è subito schierato a difesa della tessera: «Al di là degli aspetti commerciali - ha dichiarato l'esponente della Lega Nord - gestiti direttamente dalle società di calcio, la carta del tifoso si è rivelata uno strumento efficace contro la violenza negli stadi. Per questo mi auguro che il nuovo governo ne confermi la valenza». Più cauta la posizione di Giancarlo Abete: «Dobbiamo approfondire i contenuti della sentenza del Consiglio di Stato - ha spiegato il presidente della Federcalcio a margine del tavolo della pace convocato al Foro Italico - e capire se l'illegittimità è collegata ad aspetti specifici. La tessera serve comunque per garantire sicurezza e tutelare la fruibilità dello stadio».