Totti e De Rossi «capitani» a due facce
Quelladel bicchiere mezzo pieno e del cuore di Daniele De Rossi, quella del bicchiere mezzo vuoto e del rimpianto di Francesco Totti. Inutile girarci attorno, i due volti del post Roma-Juve sono quelli dei due capitani. Viaggio al centro dei due estremi romani e romanisti del pianeta giallorosso. Il sorriso e il gol ritrovato, una partita da difensore centrale nato e il festoso «passo del pinguino» preso in prestito da un numero dell'attore Rocco Papaleo in «Paspartù» (uno spettacolo teatrale in scena di questi tempi al teatro Nuovo Colosseo): tutto questo, e non solo, è stato il Daniele De Rossi del lunedì sera che potrebbe aver fatto registrare il primo vagito concreto della creatura di Luis Enrique. Una prova a tutto campo, agevolata dal liscio clamoroso di Vidal sul gol e impreziosita da un'autorevolezza e una tranquillità da vecchio stopper di razza, che ha dimostrato per l'ennesima volta come De Rossi sia una delle pietre su cui edificare il futuro della Roma. Manca ancora il benedetto rinnovo del contratto, che la società pensava di poter raggiungere prima di Roma-Juve. Ma arriverà, a meno di colpi di scena, entro la fine dell'anno. L'accordo di massima c'è, ora si tratta solo di incontrarsi, quagliare qualche dettaglio. Ora più che mai pare proprio che succederà. Come è successo che lunedì notte Francesco Totti si sia ritrovato a fare l'antidoping assieme a Gigi Buffon. I due, ovviamente, hanno scherzato come sempre: un rigore parato non può rovinare un'amicizia come la loro. Anzi, paradossalmente, può pure averla rafforzata, visto che Totti ha particolarmente apprezzato l'esultanza molto contenuta e le parole al miele («Mi dispiace per Francesco, segnare gli avrebbe fatto bene») di Buffon. La faccia del capitano, però, era quella un po' così di chi si ritrova per la prima volta senza un gol all'attivo dopo 14 giornate. Non proprio una cosa normale per chi ne ha fatti 207. Ma quella faccia prima o poi ritornerà quella di sempre. Anche senza indossare gli occhiali di Borriello.