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Roma si schianta a Treviso Ora è crisi vera

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Gli uomini di Lardo allo sbando Basta «mezza» Benetton

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Vergognapuò sembrare un eufemismo ma disegna bene l'orripilante prova messa in scena dall'Acea Roma a Treviso. Contro una squadra ridotta all'osso la Virtus è stata ignobilmente spazzata via, 93-79, producendo spesso giocate che sono state più simili al cabarettistico che allo sportivo. Ammutinamento della squadra? Limiti tecnici? Tanti possono essere i motivi e ci vorrebbe, a questo punto, più d'un coraggioso, tra staff tecnico e giocatori, che avesse pudore e forza di dire esattamente cosa pensa e come stanno andando le cose. Perché quel che si è mostrato a Treviso, contro una squadra di ragazzini è di vecchietti terribili (ah, come servirebbe Becirovic ai giallorossi...) entra di dritto nella bacheca degli orrori virtussini, al pari di quanto già visto a Siena qualche settimana fa ed in anni passati a Tel Aviv o Vitoria. E dire che Treviso si è presentata alla sfida contro i giallorossi smembrata. L'accordo che ha posto fine alla serrata della Nba, ratificato nei giorni scorsi dalla firma del sindacato giocatori e dei proprietari, ha fatto saltare sul primo aereo disponibile per gli Stai Uniti Scalabrine e Moore pronti a giocarsi le loro possibilità per trovare posto in una franchigia professionistica, mentre dopo la sfida di Coppa contro il Bayern Monaco di martedì saluterà anche Alessandro Gentile, destinato a Milano. A questo si aggiunga un Mekel presente per onor di firma, per spiegare i problemi di scelta di Djordjevic. Per sostituire Moore è stato ingaggiato a tempo di record Jobey Thomas (al posto di Scalabrine dovrebbe arrivare presto Ortner da Cantù) spedito in campo subito da Sasa Djordjevic e sembrato molto più in palli di alcuni giallorossi forse sfiancati da interesse extracestistici. Palla a due ed immediata percezione di una serata da incubo. Perché se Gino Cuccarolo e Vlad Moldoveanu improvvisamente assumono le vesti di immarcabili interpreti del gioco del basket, mentre Dasic e compagni se la danno in faccia (non in senso letterale ma pratico), qualcosa non va. Ed allora non c'è cronaca da raccontare sullo sfacelo. Ma solo da annotare le gambe molli che fanno perdere sull'uno contro uno ogni duello ai giallorossi ed una produzione offensiva imbarazzante. Si precipita sui 27 di scarto (62-35). Si accorcia e si offre alla fine alle statistiche un risultato che nella freddezza non può raccontare dello scempio perpetrato dalla truppa che porta il nome di Roma. Perché quando Tucker ha insaccato il 71-58 Roma s'è inventata una rimessa dopo canestro allucinante: sulla schiena di un proprio giocatore. Specchio delle gag sportive prodotte e che hanno consentito ad Alessandro Gentile il lecito aeroplanino finale. Ed ora? Domenica c'è Avellino. Quelli che giocano un bel basket e vincono pur vedendo arrivare gli stipendi col lumicino. Nell'altro anticipo della undicesima giornata l'Angelico Biella ha superato la Canadian Solar Bologna 83-78 grazie ai 23 punti realizzati da Auberey Coleman. e ha raggiunto in vetta Siena, che oggi è impegnata ad Avellino. Missione impossibile per Teramo a Cantù.

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