Cerca
Cerca
Edicola digitale
+

Il Barça domina a Madrid, Liga riaperta

default_image

  • a
  • a
  • a

Perdelucidazioni chiedere a un Real Madrid che credeva finalmente di potersela giocare e invece si è fatto di nuovo portare a scuola e piallare senza pietà. Gli effetti speciali iniziali sono stati un Mourinho perfetto padrone di casa che stringe la mano all'ospite Guardiola, un Sanchez preferito a Villa (con Iniesta parecchio più avanzato) da una parte e il tanto strombazzato 4-3-3 della vigilia ripudiato per un più pragmatico 4-2-3-1. Pronti, via e dopo 14” un rinvio da oratorio di Valdes, terminato nelle grinfie di Di Maria, ha regalato il più comodo degli 1-0 a Benzema. «Clasico», dopo neanche un minuto, sui binari sognati dal Real, portato ad arroccarsi, pressando e facendo la voce grossa in mezzo al campo, e a ripartire. La mazzata del gol a freddo, invece, ha cambiato di poco i piani del Barça: fare la partita sempre e comunque. Per mezz'ora, però, si è dovuto fermare alle idee, poi è arrivato anche ai fatti. Messi, portandosi a spasso mezzo Real, ha acceso la lampadina blaugrana e Sanchez, con un destro imprendibile per Casillas, ha spento la luce «blanca» del Bernabeu. Tutto capovolto: il Real, colpito e affondato più del previsto, è andato in bambola e il Barça ha tirato fuori il solito e sempre efficace campionario di trucchetti e magie per rovinare la vita agli altri. Il famigerato «tiqui taqua», orchestrato alla perfezione in panchina da Guardiola e in campo dal fenomenale Iniesta, ha messo l'impaurita banda di Mourinho all'angolo e portato i suoi frutti con una deviazione di Marcelo su un tiretto da fuori di Xavi e un ribaltamento di fronte da manuale finalizzato da una capocciata di Fabregas. Morale della favola: 1-3 al 66', gioco, partita e incontro. Liga riaperta, aggancio in classifica (anche se il Real ha una partita in meno) e Bernabeu profanato per la quarta volta negli ultimi sei appuntamenti. Mourinho continuerà a chiedersi «Por què?», ma i più forti restano sempre gli altri.

Dai blog