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di Gianfranco Giubilo Un'arrampicata in apnea, ma alla fine arriva il traguardo fortemente voluto, quel secondo posto in solitaria, almeno fino a domani davanti alla Lazio ci sarà soltanto la Juventus.

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Esaltadunque solamente il risultato, ma Reja ha comunque tutte le attenuanti possibili: difesa senza Dias e Konko, centrocampo sulle spalle di Ledesma, in attesa che tornino Mauri, Brocchi e Matuzalem, incontristi preziosi. Non ha avuto molta fortuna Serse Cosmi, che già nella sua breve avventura palermitana aveva esordito perdendo contro la Lazio, il suo Lecce aveva cominciato bene, poi ha perduto i pezzi per strada. Ma il problema, per il tecnico umbro, era reso insuperabile dalla presenza, nella schiera opposta, di un alieno: quel Miroslav Klose che produce gol, assist, giocate di classe, senza mai fare una piega, senza neanche un'esultanza meno che contenuta. Sembrava volesse spiegare, a compagni e avversari, che lui è in campo per guadagnarsi lo stipendio, senza svolazzi e senza atteggiamenti sguaiati, stile elegante a supporto di un talento straordinario. A rispondere alle prodezze del tedesco si impegneranno nel pomeriggio di oggi le due squadre appena superate dai romani. Gioca in casa, l'Udinese, ma il Chievo di Mimmo Di Carlo può mettere in difficoltà una formazione che riesce a esaltarsi al meglio quando sono gli avversari a prendere l'iniziativa. Clienti scomodi, i veronesi: che nella prossima stagione potrebbero riproporre il derby con il Verona, irresistibile nella sua marcia verso la promozione, tuttavia è l'Udinese a reclamare la preferenza. Nonostante debba affrontare una trasferta, sia pure logisticamente agevole come quella di Bologna, il Milan parte favorito, soprattutto perché giovedì sera gli avversari avevano dovuto fronteggiare una maratorna rocambolesca e sfortunata contro la Juve, in una delle tante farse che la Coppa Italia continua a propinarci. Altre tre gare nel giorno di vigilia, la più attesa per valori tradizionali la sfida di San Siro: nella quale però la Fiorentina, perduto anche Jovetic dopo Montolivo e Cerci, ha fatto atto di presenza contro un'Inter almeno orgogliosa e a tratti perfino brillante. Fattore campo umiliato a Siena, il momento negativo dei toscani ribadito da un Genoa abile e cinico. Molto più sorprendente l'impresa corsara del Cesena, tre vittorie in quattro partite, che espugna il Barbera, dove in campionato il Palermo aveva finora sempre vinto. A decidere, un bellissimo gol di Mutu.

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