Lazio, riparte il volo
Tutto troppo facile. Nel monday night della 14ª giornata la Lazio ritrova d'un colpo gol e vittoria ma l'inconsistenza di un Novara giunto all'Olimpico in versione rimaneggiata e arrendevole invita alla prudenza nei giudizi. Esagerato parlare di crisi prima della gara, difficile immaginare una completa guarigione dopo. Il 3-0 rifilato ai piemontesi lascia comunque a Edy Reja più di un segnale positivo. Il primo riguarda la classifica. La Lazio si riaggancia al trenino di testa e scava un solco nei confronti della quinta in classifica, il Palermo, distante cinque punti. La seconda buona notizia riguarda la prolificità offensiva. A interrompere un digiuno che in campionato durava ormai da 200 minuti tondi tondi è Biava. Un difensore, proprio come aveva chiesto il tecnico alla vigilia per togliere responsabilità agli attaccanti dalle polveri bagnate. A chiudere il discorso, poi, ci pensa la doppietta di Rocchi. Il capitano, 102 gol ufficiali in biancoceleste, sfrutta al massimo la seconda occasione da titolare che Reja gli concede in campionato. Prima capitalizza di testa una punizione battuta da Ledesma. Poi, nella ripresa, rifinisce al volo un cross di Gonzalez in un'azione che lui stesso aveva avviato. Certo, rimangono anche i problemi di una squadra che, per caratteristiche e stanchezza, sa andare solo a sprazzi e si accontenta per lunghi tratti solamente di gestire. E resta soprattutto l'astinenza di Cisse. Il francese prima della gara si è recato sotto la curva per siglare la pace «ufficiale» con i tifosi dopo lo sfogo su Twitter. Poi ha assistito allo show del capitano prendendo appunti su come si attaccano gli spazi, si guadagna un fallo e si dà una mano alla difesa. Nel quarto d'ora che Reja gli ha concesso in campo, ha trovato ancora una volta il palo interno a dirgli di no, esattamente come nel derby. In un periodo condito da rabbia e sfortuna, si sono intravisti almeno dei segnali positivi anche se non sarà facile togliere il posto al Rocchi ammirato ieri sera. Alla lettura delle formazioni fischi un po' a sorpresa per Sculli e Cana, identificati come i responsabili della mezza debacle in Romania. Prima ancora c'era stato l'omaggio al mitico doppio ex Piola e l'ultimo saluto a Maurizio Maestrelli, figlio dell'allenatore del primo scudetto biancoceleste e mascotte di quella squadra indimenticabile. Olympia ha regalato un fuori programma andandosi a posare sulla copertura dell'Olimpico ma fin dai primi minuti di gioco si è capito che neanche l'insubordinazione dell'uccello avrebbe potuto influire sul risultato. Il Novara di Tesser, già senza quattro titolari, fa il gioco dei biancocelesti tenendo i ritmi bassi e lasciando giocare Ledesma senza Ledesma. Così Lulic ha vita facile sulla sinistra affondando di continuo e mettendo in seria difficoltà la difesa piemontese. Al 15' Rocchi chiama Ujkani all'uscita bassa, poi arrivano i primi due gol e il tiro al bersaglio. Nella ripresa il copione non cambia. Lazio che gestisce, Novara incapace di far male. C'è il tempo per vedere Klose sprecare un gol a porta vuota e la seconda rete di Rocchi prima di appuntare l'ennesimo tentativo di Reja di recuperare Cana e Cisse, inseriti al posto di Hernanes e del bomber veneziano. Il palo colpito dal francese a portiere battuto è l'ultima emozione. Oggi si torna già al lavoro per preparare l'anticipo di sabato a Lecce. Con l'Europa in bilico, vincere in campionato è la ricetta migliore per arrivare alla sosta.