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Ancora guai per Mario Balotelli Sequestrata la Maserati nuova di zecca

L'attaccante del Manchester City e della nazionale italiana Mario Balotelli

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"Why always me?" Perché sempre a me? La domanda se l'era posto il diretto interessato, Mario Balotelli, in occasione della doppietta messa a segno nel derby di Manchester dello scorso ottobre dopo le critiche piovutegli addosso dopo l'incendio accidentale provocati da alcuni fuochi d'artificio. Di bravate il curriculum di Balotelli ce ne sono. Secondo quanto riporta oggi il Sun oggi (il tabloid inglese è sempre molto "attento" ad ogni passo dell'attaccante del City) a Balotelli è stata sequestrata l'auto: fermato per un controllo sulla velocità la polizia gli ha contestato irregolarità nella registrazione della Maserati Gt 100 da 100mila sterline. Ma della questione non c'è comunicazione ufficiale e l'entourage del giocatore tende a ridimensionare il fatto ricordando i numerosi precedenti del giornale attentissimo a tutti i vari aspetti della vita di Supermario in Inghilterra. Del resto l'attaccante fa poco per passar inosservato e tanti sono i fatti extracalcio che l'hanno visto protagonista. Una decina di giorni fa ad esempio era stato scambiato per un ladro mentre prendeva alcune cose dalla sua abitazione di Mottram St Andrew, nel Cheshire, disabitata dopo il principio di incendio, provocato dall'ennesima goliardata dell'attaccante che assieme ad alcuni amici, si era messo a tirare petardi e fuochi d'artificio da una finestra del bagno. L'attaccante è stato accolto in Premier League con qualche diffidenza, per la sua fama di "bad boy", tanto che i tifosi ne hanno storpiato il cognome in "Badotelli". Ai tempi dell'Inter Josè Mourinho disse di lui: "Il ragazzo ha qualità incredibili ma in certe occasioni non sa proprio come usare il cervello". L'anno scorso l'allenatore che l'ha chiamato al City, Roberto Mancini, ammise che vedeva per lui un futuro "tra i migliori del mondo". Imprevedibile Balotelli, capace anche di gesti sorprendenti: come quando regalò mille sterline a un clochard; o quell'altra volta che accompagnò a scuola un ragazzo che non vi era andato perché intimorito da alcuni bulli. Ma l'indole irrequieta e il vizio degli eccessi SuperMario non li ha mai persi. Più di una volta Balotelli è finito sulle prime pagine ma non per i gol. L'ultimo quando era stato sorpreso a Napoli in giro per il quartiere Scampia assieme ad alcuni presunti esponenti della criminalità organizzata e persone coinvolte in un'inchiesta sul riciclaggio. Episodio per il quale fu anche sentito come teste dalla Procura di Napoli. In Inghilterra tra le sue intemperanze più colorite si annoverano le freccette lanciate contro un gruppo di ragazzini da una finestra del primo piano del centro di allenamento del City a Carrington. Ma già prima, nei suoi tre anni all'Inter, era uomo da prima pagina, e le giocate che gli avevano fatto guadagnare l'altro soprannome SuperMario erano state accompagnate da insulti ai tifosi e polemiche, incomprensioni con i tecnici e la squadra, punizioni esemplari, fischi, cori offensivi e "buu" in molti stadi. Nemmeno al volante l'ha passata sempre liscia. Tempo fa sempre  il Sun ha quantificato in più di 11mila euro le multe già pagate da Balotelli dal suo arrivo a Manchester. Tante ne ha fatte che alla fine ha assunto un autista. A Milano l'autista però non l'aveva ed è stato sanzionato dalla polizia con una multa di 380 euro e il taglio di dieci punti della patente per eccesso di velocità. "Non sono un bad boy, un ragazzaccio", si è difeso spesso Balotelli. Ma troppo spesso deve faticare per dimostrarlo.  

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