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Cissè, scuse e panca

Djibril Cissè, attaccante della Lazio

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Alla fine la retromarcia è arrivata. Forse ispirata dalla società, ma comunque significativa. Cisse è tornato sul suo profilo Twitter e ha provato a chiarire meglio il suo pensiero riguardo le critiche arrivategli da alcuni tifosi e, più in generale, il suo momento negativo. «Ciao a tutti! Volevo chiarire la situazione, il tweet che ho scritto dopo la partita era per quelli che mi hanno insultato sulla mia pagina». Poi alcuni minuti dopo: «Non ho mai insultato i tifosi della Lazio e non lo farò mai, mi hanno sostenuto e mi sostengono tuttora, li rispetto e combatterò per loro fino alla fine. Forza Lazio sempre». A differenza dello sfogo nel dopo-Vaslui, stavolta Cisse ha scelto l'italiano, probabilmente anche per evitare ulteriori fraintendimenti. Successivamente arriveranno anche le parole della moglie, che invita il marito a non abbattersi e a superare questo momento difficile come già fatto in passato. Non si sa ancora se le scuse (o il «chiarimento») serviranno a evitare al francese i fischi dell'Olimpico domani sera contro il Novara. Di certo non basteranno a risparmiargli la panchina, la seconda consecutiva in campionato dopo quella contro la Juve. Non saranno sufficienti neanche i tre gol realizzati ieri ai danni di Carrizo in partitella. Reja non ha ancora deciso se cambiare modulo nella gara con i piemontesi. Alcune sue affermazioni, sia alla vigilia che successivamente alla gara col Vaslui, lasciano intendere che il tecnico non è più pienamente convinto della formula 4-3-1-2. «In questo modo diamo troppi riferimenti alle difese avversarie - ha detto - anche per questo abbiamo più difficoltà in attacco». La soluzione «pro tempore» allora potrebbe essere un ritorno al 4-2-3-1 adottato la scorsa stagione e usato nelle prime partite di quest'anno. La nuova formula, con Klose unica punta, permetterebbe a Hernanes di giocare nella posizione che più predilige, quasi da seconda punta, e potrebbe servire anche per recuperare un'altra delle grandi incognite di inizio stagione: Lorik Cana. L'albanese a Vaslui ha collezionato l'ennesima prova deludente. Colpa anche del ruolo di regista a lui non congeniale. L'adattamento al calcio italiano continua a farsi attendere e dall'Albania i media fanno trapelare la sua tentazione di alzare bandiera bianca a gennaio e trovare un'altra sistemazione. Allora Reja potrebbe concedergli un'ennesima chance nel ruolo per il quale era stato acquistato: mediano «puro» accanto a un regista come Ledesma. Per ora è solo un'idea. Il tecnico ha preferito non sbilanciarsi nell'allenamento di ieri. Nessuna indicazione tattica in una partitella nove contro nove dettata anche dall'emergenza infortuni. Biava, rientrato a Vaslui dopo un lungo stop, è stato tenuto a riposo in via precauzionale, mentre a preoccupare sono ora le condizioni di Brocchi. Il mediano, che ieri ha assistito all'allenamento accanto a Reja, usa ancora le stampelle e l'infiammazione ai tendini del piede destro non smette di fargli male. La possibilità che torni ad allenarsi sarà valutata solo con un'altra visita a metà della prossima settimana ma, con la gara contro il Lecce di sabato, il suo rientro è destinato a slittare ancora. Nella peggiore delle ipotesi, anche lui potrebbe tornare solo nel 2012. A fargli compagnia, tra quelli che si rivedranno solo l'anno prossimo, ci sono Matuzalem, Dias e Mauri. Una situazione molto complicata che sta pesando non poco sul rendimento biancoceleste. Anche per questo, più che a particolari svolte tattiche, sarebbe il caso di affidarsi ad un amuleto contro la sfortuna.

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