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Giada Oricchio Era al 26 ottobre che il Napoli non vinceva al San Paolo in campionato.

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Accorciale distanze Muriel. Napoli è il capolinea di Di Francesco e del suo Lecce volenteroso. Mesto il suo addio con l'espulsione finale. 4-3-3 puro per Mazzarri che riduce il turnover al minimo: Fideleff e Fernandez con Aronica centrale in una retroguardia inedita e rischiosa sulla carta, ottima nella pratica. Va fatto merito al tecnico di aver sempre difeso dalle critiche i due giovani difensori e Dzemaili. Onore a Di Francesco che imbottisce il Lecce di difensori, ma non fa le barricate. Prova a annullare le fasce con Mesbah e Pasquato davanti a Maggio e Cuadrado per Dossena e Lavezzi. I suoi si chiudono bene e ripartono veloci, colpa anche di un Napoli svogliato. Al 26' il Pocho ha finito il rodaggio e segna un gran gol su azione personale. Si vede un altro Napoli. E tutta la tecnica di Pandev. È lui che aggancia al volo e in velocità trova il corridoio giusto per servire Cavani autore del 2-0. Poco dopo Dzemaili, appena fuori dall'area, supera Benassi per la terza volta con un tiro di piatto destro. Il migliore dei leccesi è Muriel che al 9' della ripresa punisce una distrazione di Fernandez. Si rivede il Napoli stanco, Mazzarri corre ai ripari, inserisce Gargano e Hamsik e Grava per Fideleff che ha finito la benzina. I napoletani si scuotono, Lavezzi fallisce una grande opportunità, ma è l'assist-man per la doppietta del Matador. Inutile il gol di Corvia. Mercoledì c'è da prendersi gli ottavi di Champions a Villarreal.

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