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Fota spaccata Escono Ferrari e Red Bull

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Dal18 ottobre, quando Stefano Domenicali, capo della Ges della Ferrari, si disse dispiaciuto della mancanza di lealtà tra le scuderie aderenti alla Fota. Dunque Ferrari, ma anche Red Bull, lasciano l'associazione nata per rappresentare il pensiero dei team che, al contrario, litigano sul Resource Restriction Agreement, cioè l'intesa (siglata nel 2010) per ridurre di comune accordo i costi. E così il mondo dei motori, per la verità mai troppo unito, si spacca. Da Maranello hanno fatto sapere che «è stata una decisione difficile e presa a malincuore, ma si rende necessario imprimere una nuova accelerazione perché la spinta propulsiva della Fota si è ormai esaurita». Sulla stessa linea la Red Bull. Dopo la traumatica uscita, entrambe le squadre hanno ribadito il loro impegno a trovare una soluzione sui risparmi per quanto riguarda l'aerodinamica, il motore e i test. Curioso. Già, perché la scuderia anglo austriaca più volte è stata accusata di aver violato l'accordo sul controllo dei costi e la Ferrari, in passato, ha insistito per dare maggior importanza all'aspetto della ricerca tecnologica cioè i motori, il suo punto di forza. Coincidenza, anzi interessi divergenti su dove risparmiare. Gia. Ori.

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