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Addio sogni di gloria, riparte l'Nba

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Toti: «Ho parlato con un socio di DiBenedetto, ci aiuterà per il futuro»

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Mache dopo i vari e cruenti faccia a faccia degli ultimi mesi, che avevano portato alla cancellazione delle prime sfide, si potesse concretizzare un'immediata stretta di mano era un evento su cui nemmeno i più inguaribili ottimisti erano pronti a scommettere. Ed invece ecco che dall'altra parte dell'Oceano è andata in scena la madre di tutte le riunioni, durata oltre 15 ore che ha sancito un accordo di massima, atteso ora dalla scontata ratifica delle due parti, che ha salvato le agognate sfide di Natale (salvadanaio di svariate migliaia di dollari) e la stagione 2011-2012 che seppur monca inizierà con le sfide previste il 25 dicembre: New York-Boston, la rivincita delle Finals 2011 tra Dallas e Miami e Lakers-Chicago. Le franchigie Nba disputeranno così 66 partite di campionato e non le 82 programmate, con la regular season che finirà una settimana più tardi, come i playoff (gara-7 della finale potrebbe essere il 24 giugno). Sospirone di sollievo per i fans della Nba sparsi per il mondo, ma in Italia c'è chi maledice l'accordo di venerdì notte. Certamente Milano, che perderà Danilo Gallinari pronto a rientrare a Denver (giovedì contro il Real Madrid potrebbe essere la partita del saluto), Cremona che dovrà rinunciare a Von Wafer e soprattutto Roma che ha sognato per 48 ore Tyreke Evans, fenomeno di Sacramento che però invece di prendere l'aereo per la capitale si appresta ad iniziare il training camp con i Kings. «Eravamo convinti - ha detto un deluso Claudio Toti, presidente della Virtus - di poterlo avere con noi per almeno due mesi. Ogni dettaglio era stato limato ed il ragazzo era entusiasta della possibile avventura romana. Aveva accettato di pagare di tasca sua l'assicurazione a garanzia del contratto Nba pur di giocare. Prendiamo atto della situazione. Con l'ingaggio di Mordente, che è fino al termine della stagione, attendiamo la sfida con Cantù e quella di sabato prossimo contro Caserta». Quindi un particolare da non sottovalutare. «Venerdì sera mi sono incontrato con uno dei proprietari dei Boston Celtics, socio di DiBenedetto (si è parlato dello stadio della AS Roma? ndc). Mi ha detto di pazientare perché con la stagione monca molte franchigie Nba metteranno su rose ridotte ed è possibile che giocatori interessanti possano presto essere liberi e che lui potrebbe darci una mano nella scelta».

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