Conte stile anni '80: undici titolari e nucleo azzurro
Comein Europa, nei campionati che contano, solo Manchester City, Barcellona, Porto e Benfica. La Juventus se la gode e non ha motivi per lagnarsi di alcunché: sei vittorie e quattro pareggi, una partita da recuperare e una squadra tipo trovata strada facendo, quasi si fosse tornati agli anni '80. In assenza delle coppe, bastano e avanzano gli undici al momento migliori, più qualche iniezione messa qua e là: se non interverranno fattori esterni - ovvero guai fisici o un cartellino giallo che significherebbe squalifica per i diffidati Chiellini, Marchisio, Pirlo e Pepe - la squadra che ha battuto Inter e Palermo sarà anche quella che affronterà in trasferta sabato la Lazio e martedì il Napoli. «Chi ha giocato meno finora ha comunque dato un grande contributo – ha detto ieri Del Piero a Milano - Stiamo facendo tutti benissimo. Non è però il momento di fare bilanci, la strada resta lunghissima. Io sono strafelice per tutto, ma è innegabile ammettere che si soffre a stare in panchina: significa che dentro di me c'è ancora quel fuoco particolare che mi spinge a volere essere sempre protagonista. Da qui a giugno tanto potrà ancora succedere e, per arrivare dove vogliamo, tutti quanti dobbiamo essere sul pezzo. Il mio futuro? La partita di sabato. E null'altro». Che Del Piero, appunto, comincerà in panchina sperando di avere poi qualche minuto a disposizione per lasciare il segno. Al solito, per la Juve, sarà una settimana di lavoro meticoloso e maniacale: un aspetto che sta facendo la differenza perché - parole sempre di Del Piero - «non avere le coppe in questo senso aiuta. È difficile mantenere alta la testa su due-tre fronti, come alcune squadre italiane e anche estere stanno facendo. Conte dice che faremo i conti alla fine del girone d'andata? Sicuramente questo non è il momento giusto per fare una riflessione. Però poi, volente o nolente, la prima di ritorno la devi vincere, così come le altre. Milan squadra da battere? Sono i campioni ed è giusto sia così». La Juve, però, c'è e ci sarà.