Il Cesena a Bologna trova la prima vittoria
Fa bene, al Cesena, l'aria di Bologna. La scorsa primavera, l'ipoteca sulla salvezza bianconera arrivò proprio sotto le Due Torri: quest'anno è ancora la città emiliana a regalare una salutare boccata d'ossigeno ai romagnoli. Primo gol in trasferta - con un missile di Parolo a fine gara - e prima vittoria in una stagione ancora avara di soddisfazioni. E dire che a sei minuti dalla fine il derby emiliano-romagnolo sembrava incanalato sui binari del pareggio, specchio fedele di una gara non proprio brillante, decisa da una prodezza, a spezzare un equilibrio, non disprezzabile in casa rossoblù, quasi drammatico in quella bianconera. Pioli è andato sul classico, affidandosi al collaudato 4-3-1-2 con il genietto Ramirez a svariare su tutto il fronte offensivo a supporto del duo Acquafresca-Di Vaio. Il capitano rossoblù, alla partita numero 500 con una squadra italiana, punta alla cifra tonda dei 200 gol - giusto un paio dai 198 segnati in carriera - e a celebrare la sua prima storica rete, realizzata, guarda caso, il 20 novembre del 1994 nel 5-1 rifilato dalla sua Lazio al Padova. Sull'altro fronte Arrigoni - ex di turno che porta in panchina il febbricitante Candreva - sceglie un 4-4-2 con Martinho ad affiancare Guana e Parolo alle spalle del duo d'attacco Mutu-Malonga. Proprio il franco-congolese, ai margini della rotazione nell'era Giampaolo, appare il più frizzante dei suoi, in avvio, con un paio di scorribande nei pressi dell'area bolognese. Niente di trascendentale, in una partenza a dir poco guardinga per entrambe le formazioni, ma quanto bastato - insieme a una manciata di serpentine senza conseguenze di Ramirez - per scaldare un po' i ventimila del Dall'Ara (1.500 circa i tifosi arrivati da Cesena), nella prima vera domenica di freddo pungente. Sarà stata la paura cesenate di scoprire troppo il fianco - giustificata dai tre punticini in classifica - o la mancanza di fantasia dei rossoblù ma la partita non offre spunti, salvo una bordata a fil di traversa di Parolo e una girata alta di Malonga, incartandosi in un innocuo batti e ribatti a centrocampo: inutile per chi vuole provare a addentare i primi bocconi di salvezza e per chi cerca di allontanarsi il prima possibile dalle sabbie mobili. Non proprio un clima gladiatorio da derby - bassi anche i decibel sugli spalti - che si ravviva, giusto sul finire del primo tempo, con una maggiore pressione cesenate e un 'tirettò di Parolo a sibilare vicino al palo della porta di Gillet. Salgono nella ripresa i giri del motore. Almeno un po'. Il Bologna sposta in avanti il baricentro e i romagnoli agiscono di rimessa. Ramirez "illumina" per Acquafresca che spara su Antonioli, mentre dall'altra parte Gillet "buca" l'uscita su calcio d'angolo, facendo correre più di un brivido ai tifosi di casa prima di volare, due volte, su due punizioni velenose di Mutu. Prologo alla rete di Parolo che, memore delle prodezze da fuori dello scorso campionato, fa partire una saetta capace di gelare Gillet e il Dall'Ara. Primo "hurrah" stagionale lontano dal "Manuzzi" e primo mattoncino sulla strada, difficile, della salvezza. Ma intanto quello zero alla voce vittorie è stato cancellato.