Russia troppo forte per l'Italia
AllaKagoshima Arena i ragazzi di Berruto si arrendono ad un avversario ben più vicino alla corazzata che ha impressionato in world league che alla pallida imitazione apparsa all'Europeo. Fatti rientrare alla base gli esperti Tetyukhin e Yakovlev, coach Alekno, deve rinunciare al palleggiatore titolare Grankin, ma si ritrova una rosa forte tecnicamente, cresciuta sotto il profilo tattico, e devastante sul piano fisico atletico. Finché la Russia serve in maniera «normale», l'Italia esprime un buon gioco e, approfittando di un paio di distrazioni avversarie, porta a casa il primo parziale. Quando Mikhaylov e compagni aumentano la pressione dei nove metri, costringendo Travica ad un gioco più scontato, i nostri schiacciatori affrontano sempre un muro compatto e altissimo. E la risposta azzurra non è sempre la più lucida. La voglia di chiudere il punto istiga a chiudere troppo le traiettorie, forzando i colpi anche con palla difficile. I tentacoli a muro di Volkov e Tetyukhin arrivano dappertutto e ai ragazzi di Berruto fa difetto la pazienza di giocare il pallone più volte. In attacco, se c'è da sottolineare l'ottima prova di Lasko, non convince il ritorno di Fei nell'antico ruolo di centrale. Anche le bande, Zaytsev, Savani e Parodi quando entra, faticano a passare con continuità. Dall'altra parte, viceversa, Mikhaylov e Biriukov hanno la mano pesante e precisa. Il servizio italiano, inoltre, non vive la sua migliore giornata: 19 errori con 3 soli ace è un saldo piuttosto pesante. Così, pur mostrando un'abnegazione notevole che le consente di rimanere per tutto il match attaccata al punteggio, l'Italia soffre. Nonostante dia più di un saggio delle sue incontestabili qualità tecniche, nei momenti delicati è la Russia a giocare meglio e a chiudere l'incontro. A fine gara Berruto conversa, comunque il giusto ottimismo: «La Russia è una grande squadra e quando gioca in questo modo è molto difficile affrontarla. Sono migliorati molto in difesa e stasera si è visto. Quando gioca così, è dura per tutti. Sono parzialmente soddisfatto per la nostra gara. So cosa può dare la mia squadra e sono convinto che possiamo migliorare durante l'arco della Coppa del Mondo». Per gli azzurri, dopo l'ostacolo Egitto (si è giocato nella notte), arriva la bestia nera Brasile: altro appuntamento dal coefficiente di difficoltà massimale.